Pontida: popolo leghista unito sui migranti, diviso sul Ponte sullo stretto e Marine Le Pen

“Provano a dire che questa splendida Pontida sarà un problema per il governo. Ma io dico che è vero l’esatto contrario: la Lega è garante del fatto che questo governo durerà per tutti e cinque gli anni, non un minuto di meno. Matteo a Pontida e Giorgia a Lampedusa sono la sintesi di un obiettivo comune: non riusciranno a dividerci”. Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini dal palco del raduno del partito a Pontida, al quale ha preso parte anche Marine Le Pen, leader del Rassemblement National.

“Ringrazio una donna coraggiosa come Marine Le Pen che contro tutto e tutti rappresenta il primo partito di Francia. E se dovremmo scegliere tra Macron e Le Pen, non avremo nessun dubbio: tutta la vita con Marine Le Pen”, ha detto ancora Salvini.

“Noi difendiamo i nostri popoli contro l’ondata migratoria oggi organizzata. Noi difendiamo i nostri popoli come così brillantemente ha fatto Matteo con così tanto coraggio e combattività quando aveva il potere di farlo, riducendo in modo spettacolare l’arrivo dei migranti. Forse non sapete che in quel momento l’Europa intera guardava l’Italia. E noi eravamo orgogliosi della Lega e di Salvini”, ha detto la Le Pen.

C’è un tema  che sembra mettere d’accordo tutti sul pratone di Pontida: quello della gestione dei migranti. Nei discorsi dei leader sul palco e nei cartelli della gente sono tornati gli slogan contro “l’invasione”. C’è stato chi ha proposto di cedere Lampedusa all’Africa.  In tanti rimpiangono i tempi in cui Salvini era al Viminale. “Matteo a Pontida e Giorgia a Lampedusa sono la sintesi di un destino comune” dice dopo che Salvini accoglie  per la prima volta a Pontida Marine Le Pen: “Ringrazio una donna coraggiosa come Marine Le Pen che contro tutto e tutti rappresenta il primo partito di Francia. E se dovremmo scegliere tra Macron e Le Pen, non avremo nessun dubbio: tutta la vita con Marine Le Pen”, ha detto  Salvini.

“Noi difendiamo i nostri popoli contro l’ondata migratoria oggi organizzata. Noi difendiamo i nostri popoli come così brillantemente ha fatto Matteo con così tanto coraggio e combattività quando aveva il potere di farlo, riducendo in modo spettacolare l’arrivo dei migranti. Forse non sapete che in quel momento l’Europa intera guardava l’Italia. E noi eravamo orgogliosi della Lega e di Salvini”, ha detto la Le Pen.

E tra i sindaci uno dei più arrabbiati e Flavio Di Muro, primo cittadino di Ventimiglia: “Il tempo della diplomazia è finito, dobbiamo reagire con forza e determinazione prima che sia troppo tardi”. Un appello che sembra essere raccolto dall’intervento di chiusura di Salvini: “Faremo tutto quello che è democraticamente permesso per bloccare un invasione che rischia di essere disastrosa”.

“Con la scelta sbagliata di invitare Marine Le Pen, un personaggio legato in maniera inestricabile al centralismo e alla vecchia ostilità della destra verso le autonomie e i diritti dei popoli, Matteo Salvini ha contribuito alla profanazione del prato di Pontida, che già la forzata assenza di Bossi aveva preannunciato”, dice Mario Borghezio.

Il Ponte sullo Stretto” dicono i militanti calabresi. Indossano la polo verde con scritta gialla “Sì Ponte” e gridano slogan perché “non c’è sviluppo dell’Italia senza sviluppo del Mezzogiorno e il pratone di Pontida unisce da Nord a Sud. Ma c’è chi non si capacita che sul prato di Pontida siano apparse magliette a favore dell’opera: “Trent’anni fa sarebbe stato impossibile, ma non ne voglio sentire parlare manco oggi. La questione settentrionale esiste ancora. E dunque vorrei la Pedemontana lombarda, le infrastrutture per il Piemonte”.

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