Il bambino nato nell’autunno del 2018 all’insegnate di inglese di Prato sarebbe frutto della relazione avuta con il suo allievo 15enne. E’ quanto emergerebbe dall’esame del Dna disposto dalla Procura per accertare la paternità del bambino. La 35enne insegnante, che all’epoca dei fatti impartiva ripetizioni di inglese al ragazzino, è indagata per atti sessuali su minore.
“La verità dei fatti – ha detto uno degli avvocati della professoressa, Mattia Alfano – secondo noi prescinde da questo risultato ed è per questo che abbiamo chiesto che sia sentita subito dagli investigatori”. Ed, infatti, l’insegnante è stata sentita circa due ore e mezzo e l’interrogatorio è stato secretato. E’ arrivata in Procura con il marito, che ha riconosciuto il bambino come proprio, passando da un’entrata secondaria mentre i suoi avvocati hanno raggiunto gli uffici dei pm dall’ingresso principale, ma senza rilasciare dichiarazioni. All’interrogatorio, oltre ai due sostituti procuratori titolari dell’inchiesta, ha partecipato anche il capo della squadra mobile Gianluca Aurilia che guida le indagini, scaturite da una denuncia dei genitori del 15enne presentata contro la 35enne un paio di settimane fa circa.
La famiglia del ragazzo ha querelato l’insegnante, che è una loro conoscente, anche per la nascita del bambino, circostanza che la 35enne avrebbe fatto presente al 15enne mettendolo così in crisi. Forse anche per questo il ragazzo si è confidato con i genitori che hanno riferito tutto alla polizia. Le indagini punterebbero ora a ricostruire il contenuto dei cellulari di entrambi i protagonisti.