Francesco Piccolo è il vincitore della sessantottesima edizione del premio Strega con “Il desiderio di essere come tutti”. La sua era una vittoria annunciata ma al Ninfeo di villa Giulia, dove ogni anno si svolge la premiazione, c’è stata una battaglia all’ultimo voto con Antonio Scurati e il suo romanzo “Il padre infedele”, che ha ottenuto 135 voti contro i 140 di Piccolo. Piccolo, nato a Caserta 50 anni fa, è sceneggiatore di molti film di Virzì, Moretti, Soldini, e ha pubblicato romanzi e raccolte di racconti. Con “Il desiderio di essere come tutti” ha scritto un romanzo che racconta parallelamente la sua autobiografia e la storia della sinistra italiana, dal 1973 in poi, con la presa di coscienza di “essere comunista” con conseguente scontri familiari, dal rapimento Moro ai funerali di Berlinguer, dagli anni di Craxi a quelli di Berlusconi. “Consiglio di avere sempre voglia di alzarsi la mattina e scrivere pagine fregandosene di quando verranno pubblicate”, ha spiegato Piccolo, ” e spero che gli italiani si appassionino alla storia e capiscano che la vita pubblica e la vita privata sono interconnesse”.
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