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Il generale Roberto Vannacci, a pensarci bene, parte da ‘Il mondo al contrario’ , costruisce la sua ascesa arrivando a Strasburgo ma, per chiudere la circolarità del suo percorso, personale e politico, ritorna a “Il mondo al contrario”. Da generale penserà: ‘Circolarità e azione’. Parte in proprio, assieme ad alcuni fedelissimi che vogliono costruire una «nuova avventura politica», leggi ‘un partito’. Ad un anno esatto dalla pubblicazione, il 17 agosto scorso, un partito c’è già, ed è quell'”Europa sovrana e indipendente” nato a gennaio scorso su Facebook come costola del comitato “Il mondo al contrario” – benedetto da Vannacci stesso nei mesi addietro – di cui mutua regolamento e statuto. Come segnalato da Repubblica infatti, il presidente del Comitato culturale il Mondo al contrario Fabio Filomeni, ex tenente colonnello della Folgore, ha approfittato della mail di auguri di ferragosto per sottolineare: «Forza generale, siamo con te e siamo pronti per la nuova avventura politica».
Una chiamata alle armi. Il Comitato aveva aperto il tesseramento da 30 euro e aveva pubblicato sul suo sito la volontà di «diventare una realtà culturale e anche politica». A Pontida, il 10 agosto scorso, al segretario Matteo Salvini che garantiva per la sua permanenza ha risposto sinteticamente: «Non escludo mai nulla, resto nella Lega fintanto che i miei principi saranno sovrapponibili con quelli della Lega. Anche ipotizzando per assurdo che io possa fondare un partito, vedendo questi signori che hanno così paura del sottoscritto (si riferiva alla polemica con Maurizio Gasparri ndr), ciò vuol dire che un eventuale partito Vannacci riscuoterebbe grande condivisione».
Il 19 e 20 settembre, a Viterbo, andrà infatti in scena la prima festa nazionale “Noi con Vannacci”, che si terrà nel centro sportivo in strada Bagni. Ad organizzarla Umberto Fusco, ex senatore leghista fino al 2022 poi passato in Forza Italia ed infine entrato nello staff del generale. Considerato tra i più stretti consiglieri di Vannacci, Fusco però per ora tira il freno: «Sul nuovo partito decide il generale».
