“Il mio impegno è portare la riforma per abbreviare i tempi dei processi al Consiglio dei Ministri. Lì ciascuno si assumerà le sue responsabilità”, ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede parlando con i giornalisti al termine della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario al Consiglio di Stato.
“Sulla prescrizione – ha detto Bonafede – non mi sono mai sottratto al dibattito, ma i cittadini devono sapere che c’è una maggioranza che lavora. Questo significa stare a un tavolo a scrivere le norme, non urlare e strillare da mattina a sera. Siamo in maggioranza, invece vedo toni di chi sembra all’opposizione. A volte sembra che i testi glieli scrivano Salvini o Berlusconi”.
“Non possono continuare a molestare i cittadini con dichiarazioni che sembrano minacce. La riforma del processo penale é pronta già da qualche mese e sulla riforma c’è l’accordo da parte della maggioranza. Noi dobbiamo dare ai cittadini un processo penale breve e invece continuiamo a parlare di argomenti che stanno bloccando la strategia del governo”.
Va all’attacco anche Di Maio: “Abbiamo fatto la prescrizione e vogliono cancellarla, abbiamo fatto il reddito di cittadinanza e vogliono un referendum per toglierlo”. Poi assicura la sua presenza alla manifestazione del 15 febbraio che ha nel mirino anche i vitalizi.
Il premier sarebbe molto preoccupato dall’atteggiamento di Bonafede e dalle minacce dei renziani, disposti a votare l’emendamento Costa (Forza Italia), mettendo a forte rischio sfiducia il governo.
Questa mattina è stato il vicesegretario del Pd ed ex guardasigilli Andrea Orlando a rispondere per primo a Renzi, ribadendo il suo no ad alleanze trasversali in Parlamento che possano ridare la palla a Matteo Salvini. Ospite di Circo Massimo su Radio Capital ha detto: “Noi non vogliamo che si rimetta in gioco Salvini e che si ricostruiscano alleanze trasversali. Possiamo arrivare a una modifica della norma senza dare vantaggi alla destra e la patente di garantismo a chi non la merita”.