“La legalizzazione delle cosiddette droghe leggere, come ha ricordato in un convegno il Procuratore Nicola Gratteri, scalfirebbe dell’1, del 3 o forse del 5% i proventi delle mafie, che si arricchiscono di più con le droghe chimiche, le anfetamine, l’eroina e la cocaina. I ricavati dell’hashish e della marijuana sono una piccola parte e se si legalizzassero la mafia potrebbe promuovere altre sostanze, anche vendendole inizialmente a un prezzo più basso per attirare i consumatori. Quindi non si scalfisce il potere delle mafie con l’assurda teoria della legalizzazione”. Una “sentenza”, quella di Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, che a Palazzo Madama, nel corso della presentazione del libro “Bianca come il male”, di Luca Maurelli, per una volta si è dichiarato in assoluta sintonia con i magistrati, uno in particolare, Nicola Gratteri, che sul tema del traffico di stupefacenti è un’autorità assoluta.
Tanta gente in platea nella sala del Senato dedicata ai Caduti di Nassirya: gente comune, operatori del settore, il magistrato Carlo Lasperanza, l’ex ministro Mario Landolfi, il senatore Riccardo Pedrizzi, il presidente di Anglad Paolo De Laura, in un evento realizzato col patrocinio dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti), sezione Roma “Quadragesimo Anno”, presieduta dall’avvocato Giuseppe Pedrizzi, che ha moderato i lavori. Al tavolo, oltre a Luca Maurelli e Maurizio Gasparri, autore dell’introduzione del libro, anche il Cardinale Gerhard Müller, autore della prefazione, e l’avvocato Andrea Raguzzino, che dirige la “Jack Edizioni”, editrice del volume incentrato su un fatto di cronaca accaduto a Napoli nel 2021: uno psicologo di successo, Germano Guarna.
“Bianca come il male”: l’inchiesta di Luca Maurelli
Il libro, disponibile su Amazon e in libreria, è formato dal giornalista d’inchiesta Luca Maurelli, già autore di altri lavori d’inchiesta su temi sociali. La droga e i drogati “invisibili”- quelli che consumano da “colletti bianchi” della società nell’indifferenza, spesso, di chi li circonda, e tutte le dipendenze di “una società spietata e concorrenziale, che tende a cancellare i valori per dedicarsi alla ricerca del successo fine a se stesso e foriero di autodistruzione”, come ha sottolineato il Cardinale Müller – sono i protagonisti del libro che si occupa anche di recupero dei tossicodipendenti e di carcerazione. “In Italia c’è una legge che consente ai detenuti tossicodipendenti con condanne fino a sei anni di scontare la pena agli arresti domiciliari presso una comunità terapeutica. L’emergenza carceraria, il sovraffollamento, si potrebbero risolvere se si applicasse questa possibilità a 5-6 mila detenuti. Stiamo cercando anche di consentire ai detenuti tossicodipendenti che accettino questa opportunità di scegliere a quale comunità affidarsi, in qualunque regione essa si trovi. Perché è una scelta che gioca un ruolo fondamentale”, ha detto ancora il presidente dei senatori di Forza Italia. “Chi è contro la droga può fare da veicolo per indirizzare ad una strada di rinascita e di recupero. La televisione, ad esempio, può giocare un ruolo chiave invece, purtroppo, spesso vediamo fiction diseducative. Così come alcuni cantanti, rapper e protagonisti dello spettacolo che possono trasmettere messaggi sbagliati, soprattutto ai più giovani. Dobbiamo quindi lavorare molto su questi temi. E questo libro può essere utile a tanti perché attraversa la storia della droga a trecentosessanta gradi. L’autore ha saputo raccontare la verità introducendo un racconto che mi auguro possa avere successo e assorbire il giusto contenuto sui pericoli di queste sostanze. Ben venga quindi questo libro che racconta un dramma, ma offre anche delle risposte, indicando la via della speranza”.