Il prossimo 26 ottobre 2024, alle ore 17:30, presso l’Associazione Culturale Aurora in via Piave 61 a Pescara, si terrà la presentazione del romanzo storico ‘Il Glicine dell’odio’, di Massimo Esposito. Un’opera intensa che, attraverso le vicende della famiglia Signorelli, accompagna i lettori in un lungo percorso che abbraccia più di un secolo di storia d’Italia, dall’epoca del Regno delle Due Sicilie fino alle dolorose pagine delle Foibe e dell’Esodo delle popolazioni giuliane, istriane e dalmate.
Una narrazione che dà voce ai vinti
Nel romanzo, Massimo Esposito offre un punto di vista spesso trascurato dalla storiografia ufficiale, dando voce a coloro che hanno vissuto e subito le grandi trasformazioni storiche e sociali. La famiglia Signorelli, con le sue radici e i suoi valori profondamente legati alla Fede, alla Patria e alla Famiglia, diventa il simbolo di tutte quelle genti che, dall’Italia meridionale alla Vandea francese, hanno combattuto contro i principi universali della Rivoluzione francese, spesso imposti dalle armi napoleoniche e successivamente dal processo di unificazione nazionale.
Un nuovo sguardo sul Risorgimento e sull’unificazione d’Italia
La prima parte del libro si concentra sull’altra faccia del Risorgimento, mettendo in luce le conseguenze della caduta del Regno delle Due Sicilie e il dramma del brigantaggio che ne seguì. Esposito descrive le ingiustizie e le sofferenze che le popolazioni meridionali hanno dovuto affrontare per pagare il prezzo dell’unificazione, presentata nel romanzo come una vera e propria annessione da parte del Regno dei Savoia, avvenuta con il sostegno delle grandi potenze europee. Una lettura che invita a riflettere su un capitolo di storia spesso raccontato solo dalla prospettiva dei vincitori.
La tragedia delle Foibe e l’Esodo giuliano-dalmata
La parte finale del romanzo è dedicata alle vicende drammatiche che hanno segnato la Venezia Giulia e l’Istria durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l’avanzata delle truppe jugoslave del maresciallo Tito. Esposito affronta con coraggio il tema delle Foibe e dell’Esodo, raccontando le storie di migliaia di italiani che hanno perso la vita o sono stati costretti a lasciare le proprie terre in condizioni disperate. Una tragedia che, per lungo tempo, è stata ignorata o minimizzata dalla storiografia ufficiale, ma che nel romanzo trova finalmente il giusto spazio per essere raccontata.
Il glicine: simbolo di speranza e resilienza
Il titolo Il Glicine dell’odio non è solo evocativo, ma racchiude in sé il messaggio di resistenza e speranza che permea tutto il romanzo. Come il glicine, che sboccia anche nelle condizioni più difficili, la storia della famiglia Signorelli e delle genti d’Italia è segnata da una forza indomita che non si arrende nemmeno di fronte alle avversità più gravi.
L’incontro del 26 ottobre sarà un’occasione unica per ascoltare direttamente dall’autore, Massimo Esposito, il racconto di questo viaggio nella memoria storica del nostro Paese e per riscoprire, attraverso le sue parole, un’Italia fatta di coraggio, sacrificio e resistenza. Non mancate!
Barbara Lalle