Presentazione della stagione 24/25 del Teatro di Roma

PIU’ DI UN TEATRO

Teatro Argentina | dal 27 ottobre

Notte Morricone

Teatro India | dal 15 ottobre

Il giorno in cui mio padre mi ha insegnato ad andare in bicicletta

48 spettacoli, 11 produzioni, 10 coproduzioni, 27 ospitalità, questi i numeri della Stagione 2024/2025 del Teatro di Roma, che va letta un po’ come un palinsesto, termine che al giorno d’oggi viene associato soprattutto al campo televisivo, ma che ha un’antica origine filologica che indica la complessità dei ‘sottotesti’.

La scelta del claim PIU’ DI UN TEATRO vuole comunicare proprio questo: proposte diverse fatte in tre luoghi diversi, rivolte a pubblici diversi. Un palinsesto ricco.

È la prima Stagione di Luca De Fusco con la nuova governance costituita dal Consiglio di amministrazione: presidente Francesco Siciliano, vicepresidente Danilo del Gaizo, Natalia Di Iorio, Daniela Traldi e Marco Prosperini.

Due i progetti o, meglio, i filoni di ricerca: il primo dedicato ad Annibale Ruccello, drammaturgo contemporaneo del quale sono stati programmati tre titoli che ce lo restituiscono in tutta la sua complessità di autore: Le 5 rose di Jennifer (regia di Geppy Gleijeses), Anna Cappelli (regia di Claudio Tolcachir) e Ferdinando (regia di Arturo Cirillo). Il secondo sul tema della cultura ebraica e insieme sulla tragedia dell’antisemitismo La banalità dell’amore di Savyon Liebrecht con l’adattamento e la regia di Piero Maccarinelli, A torto o a ragione, di Ronald Harwood per la regia di Giovanni Anfuso e Il Golem di Majorga per la regia di Jacopo Gassmann.

L’obiettivo per il Teatro Argentina è quello di rafforzare la sua identità di luogo d’elezione per il “grande teatro”, ovvero un teatro capace di guardare da una parte agli artisti di più solida capacità e fama, e dall’altra ad un pubblico ampio, composito per età e formazione, per gusti e sensibilità, ma insieme appassionato a quest’arte che abbraccia sia i classici, sia testi più legati alla contemporaneità.

Per il Teatro India l’accento viene posto sulla sperimentazione dei nuovi linguaggi (e anche dei giovani artisti) e sulla drammaturgia contemporanea, in attesa della riapertura del Teatro Valle che permetterà di fare una distinzione maggiormente marcata.

Tra gli spettacoli dedicati soprattutto alla ricerca e al teatro di sperimentazione e ai giovani autori ci sono La morte a Venezia con una rilettura di Liv Ferracchiati del testo di Mann, Never Young di Biancofango, Radio Argo di Igor Esposito e Napsound di Anna Ammirati, Officina Prometeo di e con Francesco Picciotti, Il giorno in cui mio padre mi insegnò ad andare in bicicletta, da un racconto di  Sandro Bonvissuto, Autoritratto, del drammaturgo e interprete Davide Enia e Il cavaliere inesistente di Calvino per la regia di Tommaso Capodanno.

Tra gli spettacoli di drammaturgia contemporanea ritroviamo La leggenda del santo bevitore con Carlo Cecchi, Amori rubati tratto da un testo di Dacia Maraini, La ferocia dal romanzo di Lagioia per la regia di Michele Altamura e Gabriele Paolocà. E invece per i classici, realizzati con sensibilità fortemente contemporanea, sono in programma Le tre sorelle di Čechov con la regia di Claudia Sorace, Una relazione per un’Accademia, da un testo di Franz Kafka, per la regia di Luca Marinelli e Riccardo III di William Shakespeare, per la regia di Luca Ariano.

Spettacoli e tante iniziative culturali sono previsti al Teatro Torlonia dove andranno in scena: Giovanna d’Arco della poetessa e studiosa Maria Luisa Spaziani (quest’anno ricorrono i dieci anni dalla morte), un testo che ci consegna una versione “dissidente” sulla Pulzella d’Orléans in cui si ipotizza che non bruciò sul rogo, ma si salvò sposandosi. La regia è di Luca De Fusco, nei panni della protagonista la giovane Mersila Sokoli. Racconti Romani è un ciclo di messe in scena di racconti di ambientazione romana, selezionati da Emanuele Trevi, di autori come Alba de Cespedes, Antonio De Benedetti, Ennio Flaiano, Natalia Ginzburg, Goffredo Parise, Elsa Morante, Alberto Moravia, Anna Maria Ortese, Ercole Patti, Pier Paolo Pasolini, Goliarda Sapienza, Enzo Siciliano. Esagerate! di e con Cinzia Spanò, è uno spettacolo dedicato alle donne, una commedia che è anche una denuncia su tutto quello a cui le donne ancora oggi non hanno diritto. Segue Elena, testo di Ghiannis Ritsos che ci offre una versione di questa figura dell’antichità completamente ribaltata rispetto a quella che la tradizione letteraria ci ha donato. In scena Elena Arvigo che firma anche la regia. E, infine, Così… vi pare da Luigi Pirandello scrittura scenica e regia di Riccardo Caporossi, spettacolo che si concentra su due monologhi chiave del testo di Pirandello: quello della signora Frola e quello del signor Ponza, entrambi convinti della pazzia dell’altro. Otto narrazioni musicali, in collaborazione con Roma Tre Orchestra, appuntamenti dedicati ad alcuni tra i principali autori della storia della musica: Brahms, Wagner, Grieg, Stravinskij, Schubert, Mendelssohn, Bach, Beethoven. Ogni incontro sarà introdotto da un musicologo che offrirà una sorta di guida all’ascolto parlata. Sempre al Teatro Torlonia, Voci e racconti, una nuova rassegna a cura di Oscar Pizzo, basata sulla parola intesa come parola poetica, conversativa e di prosa, indirizzata proprio all’idea del Teatro Torlonia come luogo di riflessione della società contemporanea.

In continuità con il progetto artistico, la Stagione anche quest’anno propone sconfinamenti in altre discipline con iniziative a più dimensioni che spaziano fra scena e divulgazione storica e scientifica, il ciclo Luce sull’archeologia che giunge all’XI edizione e la II edizione di Quando la scienza fa spettacolo: Acqua, Aria, Terra, Fuoco. La Stagione si nutre anche di una serie di alleanze con istituzioni cittadine come Romaeuropa Festival con cui si corealizzano due spettacoli Qui Som? di Baro d’evel e House di Amos Gitai.

E prosegue anche la collaborazione con  Short Theatre con cui si condividono discipline e formati innovativi. Ma anche con il festival multidisciplinare sulla creatività Under 25, Dominio Pubblico, esempio di audience development e community engagement di cui lo Stabile è storico promotore e con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, corealizzando progetti didattici e di produzione.

PRODUZIONI E COPRODUZIONI

La stagione del Teatro Argentina si apre con Notte Morricone una coproduzione del Teatro di Roma con il Centro Coreografico Nazionale Aterballetto, un omaggio al grande compositore cinematografico italiano, firmata da Marcos Morau coreografo spagnolo fondatore della Compagnia La Veronal, di cui è direttore artistico, coreografo, light designer e costumista. In scena ben 16 ballerini. Una pièce visionaria in cui vedremo combinati sogno, simbolismo e realtà.

In programma anche due opere classiche: Re Lear (coproduzione internazionale), che vedrà Gabriele Lavia regista, e protagonista e Guerra e pace di Lev Tolstoj, considerato da molti critici uno dei romanzi più importanti della letteratura, con Pamela Villoresi tra gli altri e la regia di Luca De Fusco. Mentre la grande drammaturgia contemporanea è presente con Il ritorno a casa dell’inglese Harold Pinter, firmata e interpretata da Massimo Popolizio, e November di David Mamet, drammaturgo, regista e saggista statunitense, due volte candidato agli Oscar e vincitore del Premio Pulitzer nel 1984. Lo spettacolo è firmato da Chiara Noschese che ne è anche interprete con Luca Barbareschi.

E si ripropone all’Argentina una delle coproduzioni più riuscite della precedente stagione, Lazarus opera rock scritta da David Bowie poco prima della sua morte insieme a Enda Walsh. Interprete applauditissimo, Manuel Agnelli.

Il giorno in cui mio padre mi ha insegnato ad andare in bicicletta, primo racconto scritto da Sandro Bonvissuto diventato un monologo di Valerio Aprea, è la prima produzione, in ordine cronologico, che si vedrà al Teatro India. La storia di un padre e di un figlio, momenti vissuti insieme che con il tempo diventano ricordi essenziali e pieni di significato. A seguire Riccardo III di William Shakespeare con la regia di Luca Ariano che prosegue con questo spettacolo la sua analisi sul tema del potere, argomento centrale dell’opera shakespeariana. Una versione essenziale di particolare impatto, ma anche poetica. D’altra parte Luca Ariano, prima di essere un regista, è un poeta.

Tra gli spettacoli prodotti dedicati alla ricerca e alla sperimentazione, torna Il cavaliere inesistente di Italo Calvino con l’adattamento di Matilde D’Accardi e la regia di Tommaso Capodanno che ci restituisce un testo interpretato da quattro giovani attrici dove il personaggio del titolo viene evocato in scena per mezzo di un grande puppet. In programma anche un altro scrittore del Novecento Luigi Pirandello, nella ripresa di Lo scrittojo di Pirandello, adattamento di Roberto Gandini e Roberto Scarpetti, regia di Gandini, uno spettacolo dedicato al grande scrittore siciliano e pensato espressamente per il pubblico più giovane con un linguaggio ludico, attento ai temi sensibili dei ragazzi e inclusivo, come nella tradizione del Laboratorio teatrale integrato Piero Gabrielli.

Napsound è uno spettacolo di Anna Ammirati, “recital avanguardistico partenopeo” strutturato in tre atti, ciascuno dei quali corrisponde alle tre fasi dell’esistenza: l’infanzia, la giovinezza e la maturità. A contraddistinguerlo una musica incalzante. La forma del racconto è quella della poesia, o più precisamente quella di un dialogo tra poesie, dove la musica non è semplice accompagnamento, ma sintassi. Torna al Teatro India, Tre sorelle di Čechov, lo spettacolo di Muta Imago e la regia di Claudia Sorace, protagoniste tre attrici, alle quali viene affidata anche la voce dei protagonisti maschili. Anna Cappelli è uno dei tre testi di Annibale Ruccello previsti in stagione. Un monologo destinato a un’interprete femminile, presentato la prima volta nel 1986 al Primo Premio Gennaro Vitiello. A firmarlo Claudio Tolcachir drammaturgo, regista, attore e fondatore del Teatro Timbre 4 a Buenos Aires, indiscusso protagonista della nuova scena argentina. E ancora, Il Golem uno degli ultimi folgoranti testi di Juan Mayorga, il grande drammaturgo spagnolo che vedrà Jacopo Gassmann alla regia. Un dramma simbolico rappresentato per la prima volta nel 2022, ma sebbene l’opera sia stata scritta nel 2015, gli eventi e la situazione derivati dalla pandemia hanno portato l’autore a riscriverlo.  A torto o a ragione di Ronald Harwood con la regia di Giovanni Anfuso racconta la storia di Wilhelm Furtwangler direttore d’orchestra tra i più famosi della sua generazione, accusato di essere nazista per aver scelto di continuare a dirigere in Germania durante la guerra. E, infine, La banalità dell’amore di Savyon Liebrecht, la struggente e impossibile storia d’amore tra Hanna Arendt e il professor Martin Heidegger con l’adattamento e regia di Piero Maccarinelli.

OSPITALITÀ

Numerosi e importanti i titoli in ospitalità al Teatro Argentina tra danza, drammaturgia contemporanea e classici.

Iniziamo dai due spettacoli della compagnia Vertigo Dance Company: Mana, ultima creazione di Noa Wertheim, mai vista in Italia, un’opera corale per dodici interpreti, la cui ricerca coreografica parte dall’importanza del sentimento familiare, le musiche sono di Ran Bagno accompagnate dalle percussioni di Dani Makov. E poi Makom, parola che in ebraico significa luogo, una coreografia che intende esplorare la tensione tra il centro e le estremità, e tra forma e contenuto, rispecchiando le complessità dell’esperienza umana.

Per la drammaturgia contemporanea Tre modi per non morire, tratto da un testo dello scrittore Giuseppe Montesano che rilegge Baudelaire, Dante e i lirici greci, l’interpretazione è affidata al talento magnetico di Toni Servillo.

Due attori straordinari come Umberto Orsini e Franco Branciaroli riportano sulle scene I ragazzi irresistibili, un classico di Neil Simon con la regia di Massimo Popolizio: ironia e acida comicità tra la realtà e il mondo dello spettacolo. È poi la volta di Sei personaggi in cerca d’autore il capolavoro di Pirandello nella rilettura di Valerio Binasco che oltre a firmarne la regia è anche in scena.

Si prosegue con Ho paura torero, il testo del cileno Pedro Lemebel nato romanzo e poi diventato sceneggiatura di un film che Lino Guanciale ha “tradotto” per il teatro con la regia di Claudio Longhi. Curiosamente il tragitto dal cinema al teatro è anche quello scelto da Roberto Andò che sigla la regia di Sarabanda, noto titolo cinematografico e televisivo di Ingmar Bergman scritto per essere una sorta di Scene da un matrimonio trent’anni dopo. Nel ruolo che è stato allora di Liv Ullmann ed Erland Josephson ci saranno Renato Carpentieri e Alvia Reale.

Lungo l’elenco delle ospitalità al Teatro India, che fanno emergere alcuni dei progetti in cui si impegna il Teatro di Roma, quello su Annibale Ruccello, e quello della ricerca nel dare voce alla giovane drammaturgia italiana.

Per il progetto Ruccello (a cui va aggiunto Anna Cappelli prodotto dal Teatro di Roma) spiccano due titoli: Ferdinando, portato in scena da Arturo Cirillo; una riflessione sul desiderio in un contesto ottocentesco che fa emergere intrighi e colpi di scena evidenziando le capacità del drammaturgo scomparso a solo trent’anni.  L’altro titolo è Le 5 rose di Jennifer con la regia di Geppy Gleijeses. Il racconto della vita di due travestiti: creature di confine, “figura deportata” come li definisce Ruccello che vivono la loro condizione in modo doloroso e iperbolico, toccando gli estremi della depressione e dell’euforia.

Moltissimi i titoli introdotti per guardare invece alla nuova drammaturgia. Never Young di Biancofango, compagnia che approfondisce con questo spettacolo il lavoro di ricerca sull’immagine di Lolita e sulla preadolescenza. A seguire Come nei giorni migliori, del giovane autore Diego Pleutri, regia di Riccardo Lidi, spettacolo che racconta la vita di una coppia qualsiasi, un amore fra due uomini. Il tema dell’amore, l’amore ai tempi dei social, è al centro anche di Meno di due di Francesco Lagi: un incontro in chat che si trasforma in un rapporto tra impacciati nella vita reale.

Tra i titoli dei giovani autori, Caini di Mario De Masi, una riflessione tra nonsense e ironia sui grandi temi della vita (Dio, i ricordi, la famiglia, la morte, l’arte). Infine, Autoritratto, del drammaturgo e interprete Davide Enia: un complesso lavoro di ricerca sulla propria vicenda personale e quella più complessa della sua terra, la Sicilia. Un racconto della sua giovinezza negli anni delle stragi di Mafia.

Una ricerca con una forte sensibilità contemporanea attorno a testi classici è quella rappresentata dal titolo Radio Argo in cui Igor Esposito rilegge l’Orestea e la narrazione è catturata da un microfono. Mentre Liv Ferracchiati guarda al Novecento con La morte a Venezia di Thomas Mann, per raccontare il gioco dell’attrazione. E sempre al Novecento si rifà La leggenda del santo bevitore di Joseph Roth, per la regia di Andrée Ruth Shammah con in scena Carlo Cecchi. Saranno la sua voce roca, il suo tono ironico e distaccato, a disvelare la parabola del protagonista Andreas come un’inquietante discesa nel delirio. Infine, Luca Marinelli propone Una relazione per un’Accademia da un paradossale testo di Kafka che ribalta il rapporto tra l’uomo e la scimmia.

In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Amori rubati di Dacia Maraini: due racconti che diventano due diversi monologhi per l’interpretazione e la regia di Viola Graziosi e di Federica Restani, il progetto è a cura di Federica Di Martino.

NUOVE GENERAZIONI

Due le proposte per le nuove generazioni in programma all’Argentina: torna Storie di Natale di Gianni Rodari, Bernard Friot, Andrea Valente e Roberto Gandini che ne firma anche la regia, con il gruppo di teatro integrato del Laboratorio Gabrielli, e La principessa Cincillà e la torta di compleanno, fiaba di Alessandro Portelli (Donzelli Editore), una raccolta di storie inventate per i figli e i nipoti, che un gruppo di intrepide compagne di strada ha deciso di mettere in scena utilizzando insieme le tecniche del teatro di figura, della lettura ad alta voce, e rivisitando l’antica arte giapponese del kamishibai, una forma di narrazione di carta contraddistinta da un narratore, che si spostava da un villaggio all’altro con il suo teatrino/butai.

Mentre all’India vanno in scena Officina Prometeo di Francesco Picciotti, la storia di come furono inventati tutti gli animali, compresa quella strana bestia senza corna o zanne capace di creare cose mirabolanti: l’uomo. Il Prometeo di Olympus Kids, un racconto audace e schietto che propone una visione dirompente dei miti greci destinata a un pubblico di giovanissimi. E Solitarium di Daniel Gol, spettacolo fatto di immagini, suoni, suggestioni che disegnano la gamma di emozioni attraversate da ciascuno di noi nell’incontro con l’altro e che racconta la relazione umana nella sua semplicità e purezza, senza l’utilizzo di parole. E infine, il Cappuccetto rosso realizzato con eleganza e delicatezza da Michelangelo Campanale.  Chiude l’appuntamento con le nuove generazioni, la IV edizione del festival Contemporaneo futuro che si tiene come ogni anno tra il Teatro India e il Tetro Torlonia ed è dedicato, oltre che al pubblico, anche al vasto territorio degli operatori.

IL TEATRO DI ROMA, IL PUBBLICO E LA CITTÀ

  • RASSEGNE CULTURALI

Lavorare per l’eternità. Uomini e dèi nella Roma dei cesari: religione, giustizia, destino

Al Teatro Argentina, l’XI edizione di Luce sull’Archeologia con sette appuntamenti la domenica mattina. Spazi pubblici, dimensione politica, universo mitico, si alterneranno agli spazi della memoria e dell’identità per cogliere come Roma e il mondo classico siano ancora oggi i depositari segreti della bellezza. Da capitale dell’Impero a centro della cristianità: religione, giustizia, destino, questi i temi che faranno da filo conduttore ai sette incontri previsti a partire da gennaio 2025.

Con i contributi di storia dell’arte di Claudio Strinati, le anteprime del passato di Andreas M. Steiner, introduce e presenta Massimiliano Ghilardi.

Acqua, Aria, Terra, Fuoco.

Quando la scienza fa spettacolo – II edizione

L’iniziativa prevede quattro incontri domenicali al Teatro Argentina, un progetto a cura di Orsetta Gregoretti e Silvia Mattoni. La selezione dei testi e la regia degli incontri sono a cura di Lisa Ferlazzo Natoli. Ciascun appuntamento sarà ispirato a un mito greco e dedicato a un elemento naturale: dai progetti a tutela della Terra, all’utilizzo del Fuoco, fonte di energia e calore, alla salvaguardia dell’elemento Acqua, fino al miglioramento della qualità dell’Aria. Ogni incontro vedrà la partecipazione di scienziati, studiosi e artisti.

  • LA CITTÀ CHE PARTECIPA

Attività di promozione per il pubblico e per le scuole

Formati che accompagnano la visione degli spettacoli e in cui pubblico è coinvolto attraverso esperienze performative e di approfondimento: Talk e incontri con il coinvolgimento del mondo degli under 25 con gli Istituti Scolastici della Città e il progetto Young Board, in collaborazione con Dominio Pubblico; i progetti di teatro partecipato degli Atelier con i cittadini; Blitz nelle scuole e nelle università con incursioni di attori e registi; Contest teatrali, che attraverso il meccanismo del gioco e della gara, coinvolgono il pubblico in maniera attiva; Dal testo alla scena, approfondimenti sulla scrittura per il teatro con i Circoli di lettura delle Biblioteche di Roma Capitale; attività e appuntamenti per studenti e insegnanti per la Mappa della città educante, promossa dall’Assessorato alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale.

  • LA MEMORIA DEL TEATRO È MEMORIA DELLA CITTÀ

Il lavoro di emersione del materiale d’archivio si concretizza col progetto Teatro Valle: trecento anni di spettacoli, un’attività diffusa nel tempo e nello spazio costituita da mostre, iniziative e incontri dedicati a diversi filoni narrativi: dall’omaggio ai grandi artisti, da Eleonora Duse a Eduardo Scarpetta da Pirandello ai De Filippo, alle stagioni che hanno visto nascere proprio al Valle il Teatro Stabile della Città di Roma, con spettacoli come Il giardino dei ciliegi diretto da Luchino Visconti.

  • FORMARE PER CREARE

Formazione per attori e attrici diplomati

Il Corso di Perfezionamento per attori e attrici diplomati è nato nel 2015 per offrire a giovani interpreti l’opportunità di affrontare un percorso formativo orientato all’occupazione professionale. Il biennio 2024/2025 è articolato in laboratori tematici e strutturato per permettere agli allievi di confrontarsi con diversi progetti teatrali, con restituzioni aperte al pubblico. Il Teatro di Roma condivide l’attività di formazione con il percorso del Biennio di specializzazione in recitazione e regia dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”.

  • LABORATORIO TEATRALE INTEGRATO PIERO GABRIELLI

Il Laboratorio teatrale integrato Piero Gabrielli, promosso e realizzato con l’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, è uno spazio artistico e culturale dedicato all’integrazione tra ragazzi con e senza disabilità con oltre venticinque anni di attività. Con il coordinamento di Roberto Gandini e il supporto di uno staff psicopedagogico, il Gabrielli è punto di riferimento dell’inclusione attraverso un percorso artistico, momento di scambio tra insegnanti e teatranti, spazio di incontro con le famiglie. Le attività del Gabrielli della stagione 2024/2025 saranno incentrate sulla “vulnerabilità”, una scelta che riflette la complessità e l’importanza di comprendere le sfide che emergono quando ci troviamo ad affrontare una difficoltà.

  • VISITE SPETTACOLO

Le visite guidate drammatizzate sono spettacoli itineranti dove gli attori e le attrici guidano il pubblico in alcuni dei luoghi più significativi e inediti dei Teatri Argentina, India e Torlonia, attraverso incursioni nella storia dell’arte e brevi narrazioni di repertorio.

Con Francesca Astrei, Antonio Bannò, Antonietta Bello, Luisa Borini, Flavio Francucci, Gloria Gulino, Sylvia Milton, Alice Palazzi, Lorenzo Parrotto, Giulia Trippetta, Diego Valentino Venditti. Nel 2024/2025 è previsto inoltre un adattamento delle visite per un pubblico di bambine e bambini al di sotto degli 11 anni.

Al Teatro Argentina, Ve lo faccio vedere io ora il teatro! a cura di Claudio Longhi

Al Teatro India, Bolle di Sapone di Luca Scarlini

Al Teatro Torlonia, Il teatro dell’Amore e del Potere a cura di Roberto Scarpetti

  • CAMPAGNA ABBONAMENTI STAGIONE 2024-2025

Il Teatro di Roma inaugura la nuova Stagione Più di un teatro, con una campagna abbonamenti volta ad ampliare la propria comunità teatrale, offrendo soluzioni ideate per ogni tipologia di pubblico.

È già possibile acquistare il proprio abbonamento.

Il Teatro di Roma riconferma la storica proposta di abbonamento a posto fisso, a tariffa agevolata per chi lo sottoscrive entro il 31 luglio (rinnovi fino al 30 settembre): 8 spettacoli (Re Lear, Tre modi per non morire, I ragazzi irresistibili, Guerra e pace, November, Sei personaggi in cerca d’autore, Ho paura torero, Il ritorno a casa), a cui è possibile aggiungerne un nono a scelta tra Notte Morricone, Sarabanda, Lazarus, con una minima quota aggiuntiva.

Al sistema delle TdR Card, che consente una grande libertà di scelta nel numero, nella selezione e nei giorni di fruizione degli spettacoli, si evidenzia la TdR Card under35 riservata ai più giovani, la TdR Card Première dedicata agli studenti delle Università, delle Accademie e delle Scuole di teatro e la TdR Card Operatori per i lavoratori dello spettacolo.

  • SCIROPPO DI TEATRO – ED. 2024-2025

Progetto di vero e proprio Welfare culturale rivolto ai bambini in età pediatrica e alle loro famiglie, promosso dal Comune di Roma in collaborazione con L’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma.

In tutti gli studi pediatrici e nelle farmacie comunali, verrà distribuito ai genitori dei bambini un bugiardino che contiene le indicazioni per la somministrazione e l’assunzione di questa “straordinaria medicina”, con molti effetti benefici non solo per i bambini, ma anche per gli adulti e senza controindicazioni. Prezzo simbolico di 3 € per 3 spettacoli teatrali a scelta tra le proposte di Teatro per le nuove generazioni del Teatro di Roma nei suoi diversi spazi.

  • SILVER SEATS

Progetto destinato agli over 70, per favorire l’aggregazione e contrastare gli effetti dell’isolamento sociale. Grazie a una Convenzione tra l’Assemblea Capitolina, la rete dei Centri Anziani del territorio cittadino e la Fondazione Teatro di Roma, saranno riservati dei posti gratuiti disponibili su prenotazione nei Teatri Argentina, India e Torlonia.

  • TdR CARD PER PRINCIPIANTI

Progetto destinato ai giovani adulti che, dopo l’approccio scolastico, non conoscono il Teatro come esperienza autonoma.

Una TdR card dedicata permette di assistere a due spettacoli e a partecipare ad una visita guidata in uno dei tre teatri.

Circa Redazione

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