Sono usciti correndo dalla cioccolateria della Lindt a Sydney i primi tre degli ostaggi che erano stati catturati da un uomo armato a Martin Place, piazza situata nel quartiere degli affari della città. Poi sono stati liberati altri due ostaggi, per un totale di cinque, tre uomini e due donne. Una delle persone liberate dalla caffetteria è stata portata in ospedale. Il sequestratore ha chiesto alla polizia una bandiera dello Stato Islamico in cambio della liberazione di alcuni ostaggi ed ha esposto una bandiera islamica che non sarebbe però la bandiera dell’Isis, ed ha piazzato due bombe nel locale e altre due all’esterno. Non è chiaro a questo punto se i cinque ostaggi usciti dal bar siano stati liberati oppure se siano riusciti a fuggire. “La prima cosa che faremo è verificare se queste persone stanno bene”, ha detto il vice capo della polizia del Nuovo Galles del Sud, Catherine Burn. “Lavoreremo con loro per ottenere maggiori informazioni”. I negoziatori della polizia “sono in contatto con l’uomo armato che si trova nel bar, ma per il momento non conoscono i motivi del suo gesto e non si conosce il numero esatto degli ostaggi ma che è inferiore a 30. L’uomo armato che tiene in ostaggio numerose persone nella cioccolateria di Sydney, oltre ad una bandiera dell’Isis, ha chiesto di parlare con il premier australiano Tony Abbott: lo si apprende dai media locali, che hanno parlato con alcuni ostaggi nel locale. La polizia non conferma le richieste ed ha chiesto ai media di non diffondere le conversazioni con gli ostaggi. Le immagini della tv hanno mostrato il drappo nero con la scritta in caratteri arabi, fissato da alcuni ostaggi su una finestra dell’edificio. La scritta sembra riprodurre la shahada, vale a dire la professione di fede musulmana: ”Non c’e’ Dio che Allah e Maometto e’ il suo profeta”. Le immagini tv hanno mostrato gli uomini delle forze dell’ordine con armamento pesante puntare le armi da fuoco in direzione del locale. Patrick Byrne, un produttore della catena televisiva Channel Seven, la cui redazione e’ situata di fronte alla cioccolateria, ha detto che i dipendenti dell’emittente hanno visto la cattura degli ostaggi svolgersi sotto i loro occhi. ”Ci siamo precipitati alla finestra e abbiamo avuto la visione scioccante e agghiacciante di persone alzare le mani di fronte ai vetri del locale” hanno detto alla televisione Australian Broadcasting Corporation. La polizia australiana ha riferito che e’ in atto un’operazione per ”un incidente” accaduto al teatro dell’Opera di Sydney, senza precisare se l’incidente stesso abbia un legame con la cattura di un gruppo di ostaggi in corso in una cioccolateria della citta’. ”La polizia e’ intervenuta al teatro dell’Opera” ha detto alla France Presse un portavoce della polizia del Nuovo Galles del sud, lo stato di cui Sydney e’ capitale. L’Opera e’stata evacuata, secondo i media locali. Il premier australiano Tony Abbott ha subito convocato il Comitato di sicurezza nazionale riunendo i componenti del suo governo e i consiglieri della sicurezza. ”Si tratta evidentemente di un avvenimento inquietante ma tutti gli australiani devono essere rassicurati sul fatto che le forze dell’ordine e della sicurezza sono ben addestrate e agiscono in maniera professionale” ha detto Abbott. “Sono stato informato durante la notte dell’assedio a Sydney. Ci preoccupa profondamente ed i miei pensieri vanno a tutti coloro che ne sono rimasti coinvolti”, ha scritto il premier britannico David Cameron sul suo account Twitter. La crisi degli ostaggi potrebbe durare fino a domani, ha dichiarato il capo aggiunto della polizia dello Stato del Nuovo Galles del sud, Catherine Burn, spiegando che la polizia sta “negoziando” con il sequestratore e che le autorità stanno gestendo la situazione in modo “pacifico”.
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