Prezzi folli, vola il conto della spesa

Una stangata d’autunno nel carrello della spesa e un Natale che rischia di essere tra i più cari degli ultimi anni. La ripresa post-pandemia con la corsa delle materie prime (dal petrolio al gas, dai cereali ai metalli industriali fino a carta, legno e “plastica”) non poteva non trasferirsi sugli scaffali di negozi e supermercati. Con rincari che, secondo il Codacons, costeranno 1.500 euro a famiglia mentre le feste natalizie porteranno un aumento complessivo di prezzi e tariffe di quasi 1,4 miliardi con 100 milioni in più solo per pranzi e cenoni. Sos dalle cartiere: “Sarà il lockdown dei fazzolettini” Ma il bollettino di guerra della spesa, che non sta risparmiando neppure le zucche di Halloween vendute a 2-2,5 euro al chilo (+25%) mentre, avverte Coldiretti, ai produttori agricoli vengono pagate 40-60 centesimi.

Il lockdown per pannolini, carta igienica, asciugatutto e fazzoletti da naso. Se i prezzi delle materie prime e della logistica non arresteranno la corsa, le cartiere del tissue (questo il nome tecnico del settore della carta per uso “domestico”) potrebbero essere costrette alla serrata. “Alcune realtà – precisa Massimo Carrara, presidente di Cartiere Carrara (Lucca) e cavaliere del lavoro – hanno già chiuso”. Prezzi folli, vola il conto della spesa.

Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un aumento dei costi che ha avuto un notevole impatto anche sulle grandi aziende. Tariffe maggiorate sulle materie prime, sull’energia e sul carburante influenzano le filiere produttive e, naturalmente, anche il prezzo finale a carico dei compratori. Ci aspettano dunque molti rincari a Natale, ma su quali prodotti?

Un primo allarme arriva dal Codacons, che stima addirittura un aumento di 1,4 miliardi di euro per le festività natalizie rispetto al 2019, ovvero al periodo pre-pandemia. Quest’ultima ha avuto grande influenza in moltissimi settori, comportando notevoli aumenti dei prezzi che si riflettono inevitabilmente sugli italiani.

Il rincaro riguarda tanti prodotti, soprattutto quelli di largo consumo. In ambito alimentare, la spesa si farà più costosa proprio con l’avvicinarsi del Natale. Le materie prime come farina, olio e burro hanno visto il loro costo impennarsi, quindi assisteremo ad un aumento delle tariffe di tutti quei prodotti lavorati come il pane e la pasta (+10%), ma anche dei dolci tradizionali delle festività come pandoro e panettone (+20%).

Gli effetti del rincaro delle materie prime non si sentiranno solamente sul pranzo di Natale. È infatti previsto un generale incremento dei prezzi anche nell’ambito della ristorazione, dei viaggi e delle decorazioni per la casa, che renderanno le nostre feste decisamente più costose.

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