I prezzi medi del carburante in Italia continuano a salire, arrivando alle stelle. Come abbiamo già visto lo scorso mese di marzo, con la prima proroga fino all’8 luglio, l’unica manovra messa in atto dal Governo è quella che prevede il taglio delle accise sulla benzina, che ha consentito inizialmente di far tornare i prezzi alla pompa a un livello “normale” e accettabile per le tasche degli italiani.
Purtroppo però nelle ultime settimane il carburante è tornato a salire, andando nuovamente a superare i due euro al litro. Per il momento la decisone del Governo è ancora quella di procedere con il taglio delle accise, prorogandolo nuovamente, questa volta fino al prossimo 2 agosto. I prezzi sono così scontati di circa 30 centesimi al litro, ma nonostante ciò purtroppo la benzina e il diesel continuano a essere troppo costosi.
Nonostante la decisione da parte dell’Esecutivo, che si vociferava già da alcune settimane e che era assolutamente necessaria, le preoccupazioni restano: il livello dei prezzi di benzina e gasolio è comunque insostenibile per le famiglie italiane. I Ministri dell’Economia e Finanze – Daniele Franco – e della Transizione Ecologica – Roberto Cingolani – hanno firmato il decreto che sancisce la proroga del taglio delle accise fino al 2 agosto.
Questo significa sconti di 30 centesimi al litro su benzina, diesel, GPL e metano per autotrazione ancora per tutto il mese di luglio. Resta comunque il fatto che i prezzi sono saliti troppo e gli italiani sono preoccupati e spaventati. Secondo l’ultima rilevazione settimanale che ha fatto il Ministero per la Transizione Ecologica lo scorso 20 giugno – ogni martedì viene pubblicata – si parla di un prezzo medio di 2,063 euro al litro per la benzina, 2,006 per il diesel e 82,9 centesimi per il GPL; il metano per autotrazione invece arriva a 1,853 euro al kg (rilevazione Assogasmetano). Il giorno dopo rispetto alla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale inizierà a essere applicato lo sconto.
Le associazioni dei consumatori sono indignate, il taglio delle accise in Italia non basta più, lo vediamo anche noi. E così Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, dichiara: “Sconto insufficiente e inadeguato a quella che oramai è un’emergenza nazionale. Il Governo, se non voleva tornare ai prezzi amministrati come da noi proposto, doveva alzare la riduzione di almeno altri 10 centesimi, in deroga per il gasolio alla normativa europea, e ridurre l’IVA dal 22 al 10%”.
Non è l’unico a esprimersi a riguardo, anzi, anche il presidente dell’Associazione Centro Consumatori Italia Rosario Trafiletti. Sottolinea: “Giudichiamo positivamente che il Governo abbia reiterato il decreto detassazione carburanti pari a 30 cent al litro. Ma bisogna fare di più, altrimenti vi è la certezza che questo taglio si traduca in un regalo alle compagnie petrolifere. Infatti, anche con la diminuzione del prezzo del petrolio in questi giorni, le compagnie stanno vendendo al mercato prezzi al disopra di 2 euro al litro. Dai nostri conteggi i carburanti oggi dovrebbero attestarsi a 1,8 al litro con un’evidente speculazione di circa 35 centesimi al litro. Ciò comporta extraprofitti di circa 12 miliardi annui”.
La situazione è inammissibile e per questo le associazioni chiedono l’intervento di chi ha responsabilità istituzionali, perché la questione ormai aggrava oltre 550 euro annui a famiglia e “incide per costi indiretti sui prezzi dei beni trasportati a partire da quelli agroalimentari”. C’è anche una nota di Federconsumatori: “Bene ma non benissimo il Governo sul taglio delle accise sui carburanti. Operazione sicuramente necessaria, ma ancora insufficiente per calmierare in maniera adeguata il caro carburanti nel nostro Paese. È indispensabile, al fianco del taglio delle accise, adottare una seria azione di contrasto alle speculazioni in atto”. Staremo a vedere i prossimi passi dell’Esecutivo, se ci saranno.