La disperazione delle famiglie italiane è alle porte: ormai dall’inizio dell’anno assistiamo a continui rialzi dei prezzi della benzina. Dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina la situazione è peggiorata, con il carburante a più di 2 euro al litro, e il governo che ha deciso di tagliare le accise per tornare a prezzi “sostenibili” per le famiglie italiane.
Pare però che anche questa manovra, che inizialmente ha fatto tirare un sospiro di sollievo, oggi non basti più, nonostante sia stata prorogata anche per i mesi a venire. Continua infatti la corsa ai prezzi, nuovamente in salita a causa dei rialzi sui mercati petroliferi internazionali.
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Prezzo benzina: le ultime rilevazioni
Il Brent supera i 120 dollari al barile, dopo che l’Arabia Saudita ha deciso di alzare i listini per le consegne in luglio. La media nazionale della benzina in self service si avvicina così a 1,97 euro/litro, quella del gasolio a 1,88 euro/litro. Questo è quanto sappiamo grazie a Staffetta Quotidiana e alla sua consueta rilevazione, inoltre IP ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati della benzina e del gasolio.
Le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico ed elaborati dalla Staffetta Quotidiana, rilevati alle 8 di ieri mattina (domenica 5 giugno 2022) su circa 15.000 impianti, sono le seguenti:
- benzina self service a 1,966 euro/litro (+18 millesimi, compagnie 1,967, pompe bianche 1,963),
- diesel self service a 1,876 euro/litro (+16, compagnie 1,881, pompe bianche 1,866);
- benzina servito a 2,093 euro/litro (+20, compagnie 2,133, pompe bianche 2,016);
- diesel servito a 2,007 euro/litro (+16, compagnie 2,053, pompe bianche 1,920);
- GPL servito a 0,831 euro/litro (invariato, compagnie 0,839, pompe bianche 0,821);
- metano servito a 1,828 euro/kg (-13, compagnie 1,882, pompe bianche 1,787);
- Gnl 2,036 euro/kg (-30, compagnie 2,071 euro/kg, pompe bianche 2,010 euro/kg).
Questi sono i prezzi sulle autostrade:
- benzina self service 2,041 euro/litro;
- benzina servito 2,271/litro;
- gasolio self service 1,967 euro/litro;
- gasolio servito 2,202/litro;
- GPL 0,921 euro/litro;
- metano 2,273 euro/kg;
- Gnl 2,037 euro/kg.
E per fortuna che è stato prorogato il taglio delle accise, altrimenti arriveremmo a prezzi mai visti prima d’ora per il carburante in Italia. È proprio così, basti pensare che senza lo sconto di 25 centesimi (che sono in tutto 30,5 calcolando anche l’IVA), il costo della benzina arriverebbe a quote da record, proprio quelle che abbiamo visto lo scorso mese di marzo, quando il prezzo alla pompa era di 2,184 euro al litro e il governo è stato infatti costretto a intervenire con il taglio delle accise.
Quanto spendono le famiglie italiane
Secondo il Codacons, una famiglia italiana spende mediamente 460 euro in più rispetto all’anno scorso solo per i costi di rifornimento di carburante, per un totale di 11,96 miliardi di euro, ai quali aggiungere comunque anche tutti gli aumenti dei prezzi dei beni primari. È per questo che il governo deve intervenire nuovamente, e sta valutando che cosa fare.
La guerra in Ucraina è certamente uno dei fattori che più influenza l’aumento dei prezzi del carburante oggi. Un conflitto che continua a provocare squilibri a livello mondiale sulle forniture delle materie prime energetiche.
Il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, è tornato a parlare della crisi energetica: “Abbiamo già trovato 25 miliardi di metri cubi di gas su diversi Paesi dove Eni ha giacimenti importanti, il che vuol dire che sostanzialmente abbiamo portato in pari il nostro fabbisogno. Ricordiamo che dalla Russia riceviamo 29 miliardi di metri cubi ogni anno, mentre i 4 miliardi di differenza saranno parte di un piano di risparmi non draconiani, che dovremmo comunque fare per diminuire utilizzo del gas”, parole pronunciate in collegamento video al Festival dell’economia di Trento.
Questa guerra è imprevedibile e non è per nulla facile riuscire a risolvere la situazione in poche settimane, anzi. Cingolani ha però aggiunto: “Abbiamo fatto un lavoro enorme sulla diversificazione e dei 25 miliardi già contrattualizzati, metà fluirà dai nostri gasdotti e metà sarà gas liquido da rigassificare. Si porterà così al 100% la produzione dei tre rigassificatori che abbiamo in Italia e ne istalleremo altri due galleggianti, che verranno usati finché servirà”.
Il Ministro ha spiegato che è già stato comprato un rigassificatore galleggiante, che inizierà a essere operativo nei primi mesi del 2023, lo abbiamo visto e ne abbiamo parlato infatti nei giorni scorsi. Nelle prossime settimane arriverà anche la seconda nave.