Primarie PD. Bersani: “Cambiamento non si fa a chiacchiere”. Renzi: “Pronto a vincere”

“Dal giorno dopo il ballottaggio saremo nella condizione di prendere la strada che ci porterà alle elezioni. Le elezioni saranno un passaggio storico, dobbiamo chiudere un ciclo e aprirne un altro e questa nostra prova ci darà  la forza per farlo. Da adesso in poi inizia una galoppata impegnativa ma credo, per i progressisti, vincente”.  E’ quanto dichiarato dal segretario del Pd Pier Luigi Bersani,  che ha così aperto la conferenza stampa a Piacenza, all’indomani delle primarie del centrosinistra. Poi ha puntato il dito contro il rivale: “Con Matteo ci siamo mandati dei messaggini, poi stasera ci vediamo a Milano. Ci siamo scambiati gli auguri, le cose buone. Lui ha sempre il difettuccio di dire ‘noi e loro’, ma noi siamo noi tutti noi, loro è  Berlusconi. Non c’è  bisogno di fuoco amico, l’avversario è  la destra”, ha ribadito il segretario del Pd.

Tornando poi alle primarie, Bersani ha ribadito l’impegno concreto profuso da lui e dagli altri candidati in favore del rinnovo. “Il cambiamento  in queste primarie non si fa a chiacchiere. Bisogna che avvenga su dei fatti, accettando delle sfide e questa sarà la chiave delle cose che andrò a dire in vista del ballottaggio e che dirò agli italiani, se tocca a me”, ha precisato ancora il segretario del Pd. “Io voglio dare questa cifra, questa indicazione fondamentale: un cambiamento non a chiacchiere. Credo di avere esperienza e anche la determinazione per andare avanti in una strada di cambiamento di cui paese ha bisogno. Il cambiamento va fatto con coraggio e bisogna saper dove mettere le mani”, conclude.

In merito invece ai presunti contrasti con Vendola, smentisce: “Descrivere Vendola come se fosse una personalità in apprendistato o sotto esame di governo è stravagante perché sta governando da anni una delle più importanti regioni italiane, meglio di tanti altri. Le sue idee non sempre collimano con le mie ma non ha bisogno di esami di cultura di governo”.” Con Nichi Vendola, aggiunge Bersani, abbiamo dei punti di assonanza e convergenza, ma questo non vuol dire che stiamo facendo bilancini o ‘Cencelli’ in vista del ballottaggio delle primarie del centrosinistra.

 

Il sindaco di Firenze Matteo Renzi. “Sono felice, emozionato e responsabilizzato dal vostro affetto. Ad oggi la somma dei dati dei nostri rappresentanti di lista ci consegna un dato che sfiora il 39%”.  E’ quanto scrive su Facebook il sindaco di Firenze, e candidato alle primarie del centrosinistra, Matteo Renzi. “Tre punti in più o in meno non sposta il senso di ciò che è accaduto – osserva Renzi – ma è giusto fare chiarezza: ogni voto conta. La certezza è che domenica c’è  il ballottaggio e llì  ripartiamo zero a zero. Sarà bello provarci, con lo stile che abbiamo usato in queste settimane, quello del sorriso e del rispetto. Se vinciamo domenica cambia l'Italia, pensateci. Anche per questo chi vuole darci una mano, si faccia vivo. Adesso”. Il sindaco di Firenze, ha inoltre  sottolineato l’importanza  della “chiarezza dei voti”: “I dati ufficiosi? Vorremmo quelli ufficiali – scrive Renzi su Twitter -. Non è difficile. Basta mettere online i verbali dei seggi. In ogni caso andiamo al ballottaggio”.

 

"Abbiamo stravinto nelle zone rosse". “Abbiamo stravinto nella maggior parte delle regioni rosse, nei comuni come Castelfiorentino dove il vecchio Pci prendeva l'80%. Abbiamo vinto dove pensavano di vincere loro”, ha detto soddisfatto Matteo Renzi ai suoi, ricordando che “dicevano che avremo preso i voti della destra”.

“Cerchiamo di sconfiggere Bersani, di farlo lealmente. E se vincerà lui gli daremo una mano”, ha detto ancora il sindaco di Firenze, che poi ha ironizzato: “Se fossimo a Sanremo avremmo vinto il premio della critica, ma noi – ha aggiunto – vogliamo vincere il festival”. Al comitato elettorale allestito alla da Basso di Firenze, per commentare l'esito del voto, Renzi è stato accolto dal calore della moglie Agnese e dagli abbracci commossi di supporter e staff.

“Un saluto particolare ai competitor, hanno combattuto una battaglia leale e bella. Il centrosinistra che verrà avrà bisogno di coinvolgerli nelle forme più opportune”. Il sindaco, poi tra gli applausi generali,  ha mandato “un abbraccio particolare a chi ha vinto il primo round, e cioè a Pierluigi Bersani”.

 

Sindaco di Firenze: si riparte da zero a zero.  “Ora si riparte da zero a zero”. I quasi otto punti percentuali che lo separano dal vincitore del primo round nelle primarie del Pd non fanno paura a Matteo Renzi. Il sindaco rottamatore riesce a portare al ballottaggio il segretario del suo partito ma riesce soprattutto a vincere in diverse roccaforti dell’ex Pci dimostrando che lui non è ‘un uomo di destra prestato alla sinistra’. “Abbiamo vinto nella stragrande maggioranza delle regioni rosse, dove il Pci prendeva l'80%: la vulgata secondo cui noi stiamo a destra e loro a sinistra deve finire”.  Il distacco non lo preoccupa. Anzi rilancia e si dice pronto a fare la “a corsa per vincere” il turno di ballottaggio di domenica prossima. Ma se il voto dovrebbe bocciarlo, assicura che sarà “al fianco di Bersani per dargli una mano e insieme dimostreremo che il centrosinistra può andare a vincere le elezioni”.

 

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