Anche Giorgia Meloni correrà alle primarie del centrodestra. L’ex ministro della Gioventù avrebbe formalizzato la propria candidatura presentando la dichiarazione di disponibilità, così come previsto dal regolamento. Il giorno della verità, domenica alle 12, quando i candidati dovranno presentare le proprie firme. Intervistata da Sky Tg 24, Meloni spiega i motivi della sua candidatura. “Bisogna dire no a un ritorno dell’esperienza Monti, che è stata fallimentare e in ogni caso non può essere reiterata” ha dichiarato Meloni esigendo “chiarezza” dal suo partito. “ E’ vero, ha ribadito l’ex ministro, Angelino Alfano ha detto no a un Monti bis perché non vuole portare avanti una nuova alleanza con Bersani, ma deve chiarire se il Pdl sarebbe disponibile invece a sostenere Monti senza la sinistra. Il mio no a Monti è un no in ogni caso”. Meloni ha poi precisato di voler difendere bipolarismo e di voler rinnovare il centrodestra: “Non ho parlato con Berlusconi della mia candidatura, ma in queste settimane ho incontrato tante persone deluse dal centrodestra e anche io a volte sono stata delusa da questo centrodestra”. Poi, conclude: “Non penso che si faccia un favore al Pdl blindandosi tutti intorno alla candidatura di Alfano, possiamo far vedere che nel centrodestra ci sono idee e persone valide che si confrontano”.
Lunga la lista dei candidati che contentederà il primato al segretario Angelino Alfano: Giorgia Meloni, Giancarlo Galan, Gianpiero Samorì, Daniela Santanchè, Guido Crosetto, Alessandro Cattaneo, Vittorio Sgarbi, Alessandra Mussolini, Michaela Biancofiore e Alfonso Luigi Marra.
“Sono scettico, ma non vedo altra strada”, dichiara Sgarbi intervistato dall’Adnkronos.
“Scendo in campo perché siamo in un vicolo cieco”, dichiara il critico d’arte, certo tuttavia di poter catalizzare “molti voti, compresi quelli dei delusi di centrodestra che si sono allontanati dalla politica”. “Non sono mai stato tesserato al Pdl, precisa, ma il regolamento reso noto – puntualizza – è opportunamente aperto ad ogni cittadino che abbia i requisiti di eleggibilità alla Camera dei Deputati. Dunque è chiaro che posso candidarmi anch’io”.
Poi passa all’attacco, e si scaglia contro Gianpiero Samorì, l’outsider alle primarie del Pdl: “L’ho inventato io, spiega Sgarbi. “Berlusconi Samorì l’ha visto solo una volta, gliel’ho presentato io. Segue nient’altro che una telefonata tra i due, fatta dal Cavaliere in mia presenza. A Berlusconi delle primarie non frega niente – assicura – e non voleva che Samorì si candidasse. Voleva piuttosto che desse vita a qualcosa di nuovo, che fosse un nuovo Montezemolo con cui il Pdl avrebbe potuto allearsi. Se un partito è fermo al 15% – osserva Sgarbi – le primarie non fanno lievitare il consenso, piuttosto serve qualcosa di nuovo che possa aggiungere voti a quelli del Pdl”.
“Ma Samorì si è candidato lasciandomi sconcertato, non ha seguito il disegno che io e Berlusconi avevamo per lui. Si è dimostrato miope – incalza – privo di visione di lungo periodo. A questo punto non vedo altra strada che candidarmi anch’io, anche se resto scettico”. Samorì “non l’ho sento da giorni, dalla telefonata tra lui e Berlusconi che risale a martedì scorso. Pensavo che facesse un passo indietro, invece conferma la sua volontà di candidarsi alle primarie del Pdl. Certo è che l’unico accesso che aveva a Berlusconi ero io, su di lui il Cavaliere non punterebbe una lira”.