Con l’arrivo della primavera, arriva anche il vero e proprio tormento per il 15% degli italiani. “Le malattie allergiche respiratorie – afferma Renato Gaini, Direttore della Clinica Otorinolaringoiatria dell’Università degli Studi di Milano Bicocca – come la rinite e l’asma, sono considerate patologie emergenti infiammatorie croniche dei bambini e dei giovani adulti. Si stima che interessino dal 15% al 45% della popolazione mondiale. In Italia, l’allergia colpisce più del 15% della popolazione, nell’ultimo decennio la popolazione allergica ha subito un incremento passando dal 5% al 20% in alcuni territori, quasi un italiano per famiglia”. Non solo: secondo un’indagine promossa da Anifa (Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’Automedicazione) condotta su un campione di Italiani fra i 25 e i 65 anni, “la comparsa dei primi pollini è di gran lunga il primo evento che scatena i fastidiosi sintomi delle allergie stagionali”. Allergie che rappresentano non soltanto un problema di salute per molti – starnuti per l’80% degli italiani e poi gocciolamento nasale (58%), lacrimazione (55%) prurito nasale e oculare (rispettivamente nel 54% e 52% dei casi), congestione nasale e occhi lucidi (48% e 42%) e talvolta anche tosse (38%) – ma anche un vero e proprio costo sociale: astensionismo dal lavoro e assenze scolastiche di dimensioni anche maggiori rispetto all’influenza invernale, conseguenza di fattori quali ad esempio la stanchezza eccessiva per le donne (46%) e l’irritabilità per gli uomini (45%).