Anche tre attivisti stranieri di Greenpeace, membri dell’equipaggio della nave Arctic Sunrise, sono stati condannati oggi a due mesi di prigione dal tribunale russo di Murmansk. Lo ha annunciato l’organizzazione ambientalista, spiegando che i tre attivisti sono ritenuti responsabili di atti di pirateria. “Attivisti del Canada, della Nuova Zelanda e della Polonia sono stati posti in stato d’arresto per due mesi”, ha confermato Greenpeace. Prima di loro erano stati condannati a due mesi di detenzione anche due colleghi russi. L’imbarcazione è stata abbordata dalle forze di sicurezza russe nei giorni scorsi e costretta ad attraccare nel porto di Murmansk, mentre svolgeva attività di protesta contro le trivellazioni nell’Artico. Contro i militanti, tra i quali un italiano, è stata avanzata un’ipotesi di reato per pirateria. Il primo attivista per cui è stato confermato l’arresto, Sianiakov, è un fotografo. “L’hanno portato via dalla sala dell’udienza”, ha fatto sapere Greenpeace. Secondo un tweet di Greenpeace, per il fotografo russo è stato prolungato lo stato di detenzione sino al 24 novembre perchè, se in libertà, potrebbe tentare di fuggire dalla Russia, anche alla luce di “numerosi viaggi all’estero”. Siniakov ha contestato questo argomento direttamente davanti alla corte: “non posso nascondermi, ho un bambino a cui dar da mangiare, da portare all’asilo. Lo amo e non vado quindi da nessuna parte”, ha dichiarato l’attivista.
Greenpeace ha già fatto sapere tramite i suoi legali, riferisce Ria Novosti, che presenterà appello contro la decisione di prolungare di due mesi l’arresto di Siniakov.
(TmNews)