“La direttiva Renzi di declassificazione degli atti sembra contraddire le norme introdotte dal governo D’Alema nel 1999″. Lo rileva il senatore del Nuovo CentroDestra, Luigi Companga, in un’interrogazione a risposta urgente presentata stamani. A quel tempo, scrive Compagna, si stabilirono quali fossero i documenti inaccessibili al pubblico e si impose per essi un periodo di secretazione dai 15 ai 50 anni. Come questa previsione possa essere compatibile con l’iniziativa attuale è questione che l’esecutivo ha il dovere di chiarire in Parlamento: soprattutto per quanto concerne tempi e modi del trasferimento delle carte dall’archivio centrale dello Stato alla Presidenza del Consiglio. Nessun primo ministro in democrazia può essere o sentirsi direttore dell’archivio centrale dello Stato”.