Numerosi attivisti politici svizzeri si stanno muovendo per chiedere l’indizione di un referendum al Governo, il primo nella storia sul Covid, con il quale i cittadini saranno chiamati ad esprimersi in merito alle restrizioni anti-contagio approvati nel Paese.
La legge svizzera prevede che qualsiasi cittadino possa richiedere un referendum nazionale con la presentazione di una petizione sostenuta da più di 50.000 persone. L’associazione Freunden der Verfassung (Amici della Costituzione), che ha richiesto il referendum sulle restrizioni anti-Covid, ha presentato una petizione alla Cancelleria federale con 90.000 firme.
A dicembre le autorità svizzere hanno annunciato l’intenzione di voler chiudere ristoranti, bar, impianti sportivi e istituzioni culturali fino alla fine di febbraio per fronteggiare l’emergenza Covid. Una decisione questa che è stata definita dagli attivisti come “pericolosa, non etica e non necessaria”, oltre che “sproporzionata” e non in grado di garantire un effettivo stop al diffondersi della pandemia da Covid.
Una certa opposizione, inoltre, è stata manifestata nei confronti del piano vaccinale svizzero, perché diversi ritengono che la legge dia al governo un potere eccessivo, che gli permetterebbe di imporre un “sistema obbligatorio con vaccini mal testati”, cosa che il Consiglio federale ha più volte negato.
Fino agli inizi di dicembre, il governo svizzero era stato diffidente nell’imporre le restrizioni e i blocchi introdotti in Germania, Francia e in altre nazioni europee, scegliendo addirittura di mantenere le sue stazioni sciistiche aperte, mentre altre nazioni chiudevano le loro. Questo, probabilmente, anche per tenere a bada gli imprenditori, che avevano messo in guardia sull’impatto economico negativo dell’annuncio di una chiusura prima del Natale.
Il 18 dicembre, però, i leader svizzeri hanno dovuto fare i conti con l’aumento di nuovi contagi e, così, hanno ordinato la chiusura di bar, ristoranti e altri spazi per il tempo libero fino alla fine di febbraio, trasformandosi da Paese ”Covid free” a Stato che lotta contro il virus. Il blocco poi, con la curva pandemica che non registrava diminuzioni, è stato rafforzato la prima settimana di gennaio, con la chiusura di tutti i negozi non essenziali.
Il referendum in Svizzera chiederà ai cittadini di esprimersi in merito alla possibile revoca dei poteri del governo nell’imporre blocchi e altre misure restrittive anti-Covid.
I sostenitori del referendum, consapevoli dell’emergenza sanitaria in Svizzera, sostengono comunque che il motivo che li ha spinti ad agire ha a che fare con l’assicurarsi che le leggi anti-Covid non creino un precedente per future emergenze. Un portavoce, Christoph Pfluger, ha affermato che il gruppo è preoccupato che questo tipo di legislazione possa aprire la strada alle vaccinazioni obbligatorie, anche se i funzionari sanitari hanno affermato che – ad oggi – non esiste un piano per i vaccini obbligatori.
C’è un però, l’eventuale voto referendario sulle misure statali avrà luogo non prima di giugno 2021, nove mesi dopo l’entrata in vigore della legge contestata (in un momento in cui le autorità di tutto il mondo sperano di veder rientrata, anche solo in parte, l’emergenza Covid). Per questo i critici dell’iniziativa sostengono che il voto sarebbe probabilmente una perdita di tempo.