Processo Mills: Berlusconi presente in aula

L’ ex premier Silvio Berlusconi è presente al  Palazzo di Giustizia di Milano, dove oggi si svolge l’ udienza del processo Mills, durante la quale viene ascoltato in  videoconferenza il legale inglese, David Mills, che secondo l’accusa sarebbe stato pagato 600 mila dollari per testimonianze reticenti nei processi sulle presunte tangenti alla Gdf e All Iberian.

Durante la sua testimonianza, quando il pm De Pasquale ha cominciato ad affrontare il ‘centro’ dell’accusa a carico dell’ex premier. Il legale inglese ha affermato: “Su questo punto ho già testimoniato più volte e sono stato accusato di falsa testimonianza e temo che questo possa succedere anche oggi”. presidente del collegio, Francesca Vitale, ha però ricordato all’avvocato d’affari che se “non risponde è automaticamente un teste reticente”.

In particolare, l’avvocato inglese ha affermato di non volere rispondere alla domanda, quando il pm gli ha chiesto conto del cosiddetto “divendo Horizon”, ossia di quei “10 miliardi di lire” che sarebbero stati creati anche attraverso la costituzione delle società off-shore del gruppo Fininvest, di cui, secondo l’accusa, Mills sarebbe stato l”architettò. A un certo punto, il giudice della Corte di Londra, da dove Mills sta testimoniando per rogatoria, ha chiesto ai colleghi italiani: “C’é la possibilità che Mills, qualora fornisca le stesse testimonianze rese nel ’97-’98, rischi di essere incriminato per spergiuro?”. Proprio per le due presunte testimonianze reticenti, nei ‘vecchi’ processi ‘All Iberian’ e ‘tangenti alla Gdf’, secondo l’accusa, Mills avrebbe ricevuto 600 mila dollari come regalo da Silvio Berlusconi. Il giudice Vitale ha spiegato che le dichiarazioni che renderà oggi il legale inglese non possono essere utilizzate nei suoi confronti nell’ambito dei ‘vecchi’ procedimenti a suo carico, ma che “ha l’obbligo di dire la verità e di non essere reticente”. Altrimenti, in sostanza, potrebbe essere aperto un nuovo procedimento contro di lui. Ora l’udienza è in pausa e poi il pm proseguirà, ripartendo dalla domanda ‘stoppata’. In precedenza, Mills aveva ripercorso, attraverso le domande del pm, il verbale di interrogatorio che rese il 18 luglio 2004 davanti agli inquirenti milanesi. L’avvocato ha raccontato che gli “venne richiesto di creare due trust a beneficio dei figli di primo matrimonio di Berlusconi (Pier Silvio e Marina, ndr)”, un “progetto” di cui parlò “in un appartamento privato a Milano che credo all’epoca fosse la casa di Silvio Berlusconi”. E al pm che gli chiedeva chi fosse il beneficiario delle società del gruppo B della Fininvest, il cosiddetto comparto riservato, Mills ha risposto: “Venivano gestite nell’interesse degli azionisti e presumo che Berlusconi fosse uno dei principali”. E poi il pm: “Lei ricorda di aver parlato con Berlusconi una notte, quando erano apparse le prime notizie sullo scandalo All Iberian”. Mills: “Deve essere stata una conversazione molto breve, senza fine particolare, del tutto innocente”. De Pasquale: “Berlusconi ammetteva in quella conversazione di avere pagato Craxi o lo negava?”. E Mills: “Non c’é stata alcuna ammissione”.

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