Una foto combo mostra la ragazza marocchina Karima "Ruby" El Mahroug (S) e Silvio Berlusconi. ANSA/GERACE-FERRARI

Processo Ruby ter, emergono nuovi dettagli sui soldi all’estero

Circa 400 mila euro sarebbero transitati tra il 2013 e il 2014 su alcuni conti esteri, tra Lugano e Francoforte, riconducibili a Luca Risso, l’ex compagno di Ruby. È quanto emerso, riferisce l’Ansa, nell’ultima udienza del processo milanese Ruby ter, che vede il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi  imputato per corruzione in atti giudiziari assieme ad altre 28 persone.

Testimoniando in aula, un’investigatrice di polizia giudiziaria ha ricostruito l’esito di alcune rogatorie effettuate nel corso delle indagini. Il denaro, stando ad un’indicazione “manoscritta” dello stesso Risso, sarebbe dovuto arrivare ad una filiale di una banca a Playa del Carmen in Messico.

La teste ha parlato di due bonifici da 25mila e 20mila euro partiti da Genova e arrivati su un conto di Francoforte e altri due, da 300mila e 60mila euro, arrivati in Germania da un conto svizzero, “aperto nel marzo 2011”, dell’ex compagno di Karima El Mahroug.

L’investigatrice ha anche ricostruito i viaggi tra il Messico e Dubai di Ruby, Risso e dei familiari di quest’ultimo. Ad esempio, il 10 dicembre 2012 Ruby avrebbe dovuto testimoniare nel processo milanese a carico di Berlusconi, ma la ragazza assieme all’allora compagno e ai genitori di quest’ultimo “era partita per il Messico il primo dicembre”.

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, parte dei milioni di euro intascati dalla ragazza marocchina per  stare zitta sulle serate di Arcore sarebbe servita per l’acquisto di un ristorante con annesso pastificio e di due edifici con mini-alloggi per operatori del settore turistico a Playa del Carmen.

Attraverso una rogatoria in Messico, tra l’altro, gli investigatori hanno accertato “la costituzione di una società” a nome di Risso, Ruby e altre due persone.

Nel corso della sua deposizione la testimone ha parlato anche di molti altri dettagli dell’inchiesta già emersi come, ad esempio, un messaggio rintracciato nei telefoni sequestrati nel quale Risso diceva “mia figlia deve crescere bene, non con una che sa solo spendere soldi (…) sputtano tutto”.

L’investigatrice ha dato conto anche di “una serie di chiamate” in quel periodo “dal numero di Risso a quello di villa San Martino”, ossia la residenza dell’ex premier.

Tra gli elementi ricostruiti nella testimonianza dell’ufficiale di polizia anche un contratto di consulenza da 75mila euro per un’altra delle olgettine, Marystell Polanco, “secondo il quale lei avrebbe dovuto fare consulenze sulla produzione di programmi su Milan Channel”.

Tuttavia, “non è stata trovata documentazione sulle prestazioni effettuate”. La somma, secondo i pm, sarebbe stata pagata da Berlusconi per non rivelare nulla sulle ‘cene eleganti’ di Arcore.

 

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