“Prima di andare in pensione a me piaceva fare il premier. Questo sì che mi piaceva, ma non ho mai puntato alla presidenza della Repubblica. E non ci penso certo ora. Peraltro, quegli oltre 101 che in Parlamento votarono contro di me, ci sono ancora”. Lo afferma l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi in un’intervista al Corriere della Sera.
Tenuta esecutivo
“Nelle votazioni parlamentari continua a vincere in modo netto, però nelle cose umane c’è sempre l’imprevisto. Ci sono obiettivi vitali che dovrebbero essere più forti delle ragioni di frattura. Se prevale l’interesse particolare, può accadere la stessa cosa che successe a me con Bertinotti, il quale abbatté il governo e se stesso”, dichiara Prodi.
Liti nei giallorossi
“Servono programmi e non dogmatismi. Questa alleanza è stata messa in piedi in grande velocità, mentre richiedeva tempo, come è accaduto in Germania e in Austria. Si può passare dall’odio all’amore solo se si entra in una fase propositiva su nuovi temi. L’economia deve essere il vero campo da gioco”.
Regionali Emilia Romagna
“Penso che Bonaccini vincerà. In ogni caso, le ricadute del voto sul governo dipenderanno piuttosto dai possibili nuovi equilibri dentro le forze di maggioranza e di opposizione, afferma Prodi. Quanto a Matteo Salvini, che parla di liberare la regione, “ma liberarla da cosa? L’Emilia-Romagna è una terra libera. E per di più qui ci sono redditi più elevati e maggior tasso di occupazione”.
Prodi e le Sardine
“Perché non voglio danneggiarle” – e smentisce di essere dietro al movimento: “Magari fossi stato in grado io di creare un movimento del genere”. Sulla possibilità che le Sardine siano determinanti per Bonaccini, “di sicuro hanno condizionato Salvini, e penso che stiano convincendo la gente ad andare a votare”.