“Non è colpendo ancora una volta i diritti dei lavoratori che si può dare slancio al Paese. L’accordo sulla produttività è un altro frutto avvelenato, una soluzione di comodo sulla pelle dei più deboli: riduzione dei salari reali, nessuna detassazione sulle tredicesime, contrattazione aziendale a discapito di quella nazionale, così da legittimare i ricatti di datori di lavoro senza scrupoli”. Lo ha dichiarato la senatrice Giuliana Carlino, capogruppo dell’Italia dei valori in commissione lavoro, che ha aggiunto: “Si tratta di un altro provvedimento preso solo negli interessi degli imprenditori, quelli stile Marchionne per intenderci. Infatti, mentre non sono state minimamente sfiorate le super retribuzioni dei manager, si costringono i lavoratori ad accettare condizioni di lavoro sempre peggiori”. “Intanto, l’Italia dei Valori prosegue, nell’assordante silenzio dell’informazione pubblica, la raccolta delle firme per i due referendum in difesa dei lavoratori: quello per abrogare le modifiche all'art. 18, al fine di proteggere il diritto al reintegro sul posto di lavoro in caso di licenziamento ingiustificato e arbitrario, e quello per abolire l’art. 8 del Dl 138/11 per lo sviluppo degli accordi aziendali, al fine di difendere il contratto collettivo nazionale. Si tratta di una battaglia di civiltà a cui, malgrado gli ‘attacchi’ politici, non intendiamo rinunciare. Con orgoglio e a testa alta – conclude Carlino – prosegue la nostra difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”.