Una fotografia incredibilmente triste che indica il periodo di stallo in cui versa l’economia italiana. Nel quarto trimestre del 2019 la produzione industriale in Italia è scesa in termini congiunturali dell’1,4% e questa flessione segue quelle del secondo e del terzo trimestre. Applicando gli standard del Pil emerge che il settore sta attraversando una fase di ‘recessione’. E’ questa la fotografia ‘impietosa’ scattata dall’Istat sulla produzione industriale che spiega che si tratta del calo più forte dal quarto trimestre del 2012. Ma i dati negativi, purtroppo, non si esauriscono: l’Istituto nazionale di statistica rivela, inoltre, che la produzione industriale a dicembre del 2019 è scesa del 2,7% rispetto a novembre, segnando il calo più forte da gennaio del 2018. Inoltre su base annua emerge una diminuzione del 4,3% .
La flessione è più marcata per i beni intermedi, meno forte per quelli strumentali. Un lieve incremento ha invece caratterizzato la produzione di beni di consumo ed energia. Considerando l’evoluzione congiunturale dell’anno, c’è stato un aumento solo nel primo trimestre (al netto dei fattori stagionali), mentre in quelli successivi ci sono state continue flessioni, con un calo più marcato negli ultimi tre mesi dell’anno. Anche la dinamica tendenziale dell’indice corretto per gli effetti di calendario è stata negativa per quasi tutti i mesi del 2019.
Tra i settori che più hanno sofferto si segnala quello degli autoveicoli, con un ribasso annuo del 13,9%, il più forte dal 2012. Considerando l’ultimo mese dell’anno, si registra una diminuzione tendenziale dell’8,6%. Si salvano, per ora, solo alimentare ed elettronica che fanno registrare, rispettivamente, (+3% e +2,9% a dicembre). Bene anche la produzione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+2,2% e +5,3% a dicembre). Male invece il tessile (-4,6% e -4,2% a dicembre) e la metallurgia (-4,1% e -7,3% a dicembre). In affanno anche la fabbricazione di macchinari, un settore che pesa molto (-2,9% e -7,7% a dicembre).