Professioni, Cataldi (Ungdcec): ‘Serve cambiamento reale, nuove normative su governance aziendale impongono cambiamenti’

A Roma il XVIII Forum dei giovani commercialisti

 

“Abbiamo la consapevolezza di dover cambiare. Iniziamo confrontandoci con imprese e istituzioni, per dare un volto sempre più competitivo alla nostra professione. Commercialisti sempre più preparati in grado di vincere le nuove sfide del mercato. Il commercialista è da sempre al fianco delle imprese sui temi della finanza agevolata e dei processi di crescita. Oggi, con le nuove normative sulla governance aziendale, dovremo cambiare le nostre competenze fino a ricoprire il ruolo di temporary manager per affrontare all’interno dei cda delle aziende le diverse fasi di crescita. La politica ha un ruolo determinante per questo cambiamento culturale: chiediamo che lo agevoli con tutti gli strumenti possibili premiando le imprese virtuose”. Sono le parole di Francesco Cataldi, presidente dell’Ungdcec, nel corso del XVIII Forum nazionale “CambiaMenti” promosso dall’Unione nazionale dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Ungdcec e Iuya e la partecipazione di Giovani Imprenditori Confindustria e Ance Giovani, svoltosi a Roma presso il Carpegna Palace hotel. 

Così Roberto Gennari, consigliere dell’Ungdcec: “Abbiamo voluto mettere insieme i tre interlocutori fondamentali nel mondo della finanza agevolata: i commercialisti, le istituzioni e il mondo imprenditoriale. Lavorare insieme, sulla programmazione delle misure e delle risorse, sarà essenziale per essere maggiormente efficaci. La Finanza Agevolata è a tutti gli effetti una specializzazione, che richiede studio, esperienza e una conoscenza approfondita delle norme vigenti”.

Secondo Carolina Rumboldt, consigliera dell’Ungdcec, “occorre attuare un cambiamento culturale che non si limiti solo alla gestione del rischio e quindi orientata alla struttura interna, ma che abbia il coraggio di andare oltre coinvolgendo tutti. Si deve partire proprio dalla necessità di saper trasformare l’obbligatorietà in opportunità, comprenderne l’importanza e soprattutto non considerarlo solo un costo. Oggi più che mai è importante che noi giovani partecipiamo al dibattito pubblico ed al confronto con le istituzioni”.

Parlando di specializzazioni, secondo Roberto Bonomo, consigliere dell’Ungdcec, “quello dei manager a tempo è un modello che risponde a più esigenze: quelle delle aziende che cercano competenze di livello da inserire nei loro team e quelle dei professionisti che, cercano un modo diverso di mettere a disposizione le proprie competenze. Crediamo nell’introduzione di un meccanismo che incentivi il conferimento di incarichi di Temporary Management a soggetti qualificati come i Commercialisti e intendiamo lavorare ad una proposta di legge a tutela delle imprese, degli investitori e dell’intero sistema Paese”.

La risposta della politica alla sollecitazione del presidente Cataldi è stata espressa da Antonio Misiani, vicepresidente della commissione Bilancio al Senato: “Stiamo attraversando una fase di profonde trasformazioni. Pensiamo all’impatto della transizione ecologica e digitale su famiglie e imprese. I commercialisti devono ripensare la loro vocazione con una specializzazione crescente e la capacità di essere ancora più vicini alle imprese. La politica deve fare la sua parte ripensando gli strumenti per favorire gli strumenti per la crescita delle pmi. La finanza agevolata è un nodo cruciale”.  

L’impegno del governo per imprese e professioni è stato evidenziato da Paola Ambrogio (Commissione Bilancio a Palazzo Madama): “Il ruolo del commercialista è fondamentale, grazie alla professionalità e alla competenza che gli consente di guidare imprese e famiglie in questa delicata fase. La politica cerca di essere al loro fianco. Abbiamo messo in campo una quantità di incentivi che non si era mai vista prima. Poi dobbiamo ascoltare le richieste della categoria e i suggerimenti. Lo abbiamo fatto in commissione Finanze rispetto ad alcuni temi che poi si sono trasformati in decreti. Bisogna infine procedere con la semplificazione dei processi”. 

Per Luigi Marattin (Commissione Bilancio a Montecitorio): “La politica ha avuto grande attenzione per i commercialisti. La stessa riforma fiscale è stata realizzata con il supporto dei professionisti. C’è bisogno di un forte cambio di mentalità. Tante aziende nel passaggio generazionale cadono vittime di grandi fondi di private equity che hanno obiettivi diversi da quelli della crescita di lungo periodo. C’è dunque bisogno di consulenti strategici che siano in grado di favorire il rafforzamento delle realtà imprenditoriali, la crescita delle pmi e il radicamento di una cultura imprenditoriale più forte”. 

La sinergia tra istituzioni e professionisti è prioritaria per Ylenja Lucaselli, (Commissione Bilancio della Camera): “C’è bisogno di cambiamento perché i professionisti sono i primi interpreti delle modifiche normative e di quelli relativi alla società. Le libere professioni sono l’anello di congiunzione tra istituzioni e cittadini e per primi devono interpretare questa voglia di innovazione che è frutto anche dell’evoluzione a livello scientifico-tecnologico. Ecco perché il supporto alle istituzioni da parte dei commercialisti risulta sempre più indispensabile”. 

 

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