Da oltre un anno l’attenzione mediatica sulla facoltà di Medicina dell’Università Tor Vergata di Roma si è accesa prepotentemente. Questo perché il chirurgo dell’ospedale legato all’Ateneo, Pierpaolo Sileri, e soprattutto da quando è diventato senatore 5 Stelle nelle ultime elezioni, denuncia concorsi pilotati e incarichi sospetti. Una ‘battaglia’ la sua che però appare offuscata o quantomeno non completamente disinteressata se si considera che il dottor Sileri non è mai riuscito a passare una serie di concorsi per diventare professore, all’università Tor Vergata di Roma come a quella di Chieti.
All’Ateneo romano, fanno sapere fonti interne del policlinico Tor Vergata, Sileri si sarebbe fatto dare un contributo di circa 300 mila euro da un’industria che produce suture chirurgiche (la Assut ndr) propedeutico ad ottenere un posto di professore straordinario. Il rettore Giuseppe Novelli, ricercatore di fama internazionale con incarichi di insegnamento anche negli Usa, nonostante alcune pressioni dai cosiddetti ‘piani alti’ dello stesso ministero della Salute, si è opposto a tale incarico, anche perché sarebbe stato un caso unico in Italia: da ricercatore a professore straordinario, un salto triplo bypassando i naturali incarichi intermedi di professore associato prima e ordinario poi. Forte anche del regolamento del senato accademico Novelli è riuscito ad escludere Sileri da tale singolare incarico e da lì è partita la guerra senza esclusione di colpi del senatore grillino al rettore di Tor Vergata. Con tanto di ricorso al Tar da parte dello stesso Sileri in merito all’assegnazione di alcune cattedre all’Ateneo di Tor Vergata. Ricorso che, al di là dei titoli roboanti della stampa nazionale, si è concluso con un nulla di fatto. Il Tribunale amministrativo ha sottolineato che “il Regolamento per la chiamata dei professori adottato dall’Università di Roma Tor Vergata (sul modello di quello adottato da una buona parte delle Università italiane) è pienamente legittimo e conforme alle disposizioni di legge…”.
Nel frattempo Sileri ha tentato invano di vincere un altro concorso all’università di Chieti. Il Rettore allora in carica non ha comunque firmato gli atti del concorso in questione perché lo riteneva irregolare. Lui ha denunciato il Rettore perché pretendeva che venisse comunque approvato. Il concorso è stato quindi annullato ed è stata fatta una nuova commissione.
Nel frattempo è stato eletto senatore 5 Stelle e il Rettore è cambiato. Sileri ha ricusato qualche commissario che non gli andava bene ma il 21 dicembre scorso finalmente la nuova commissione ha concluso il concorso e, nonostante anche la prestigiosa carica pubblica ottenuta, Sileri è stato di nuovo bocciato. Una serie di ‘sconfitte’ professionali che gettano più di un’ombra sulle denunce del senatore grillino nei confronti dei cosiddetti baroni che precluderebbero la carriera di ricercatori e medici in gamba. Un sistema che se fosse quello realmente descritto da Sileri nelle sue denunce non avrebbe certo negato una cattedra al neo senatore 5 Stelle. Forse tutta questa vicenda fatta di accuse e denunce ai cosiddetti poteri forti che ostacolano la meritocrazia maschera semplicemente una inadeguatezza professionale certificata da concorsi mai superati.