Progetto Italia News, media partner di ‘Arteperformingfestival’, che si terrà, come è noto, a Napoli, dal 10 luglio al 7 agosto prossimi, al Castel dell’Ovo, presenta oggi Mariano Goglia. Il festival, come è noto, si può, idealmente e praticamente, suddividere in tre temi: femminile, madre terra e mediterraneo. Goglia, per ‘Madre Terra’ avrà una mostra personale dall 11 al 18 luglio nel complesso di Sant’Antoniello a Port’Alba (Piazza Bellini), sede della ‘BRAU’, Biblioteca di area Umanistica dell Università Federico II di Napoli.
Mariano Goglia è un abilissimo scultore sannita autodidatta, fortemente legato al territorio, o meglio, in questo contesto, fortemente legato a ‘Madre Terra’. I materiali con cui realizza le sue opere sono vari e ricercati e vanno dal legno, al marmo, alla pietra, alla terracotta, al tufo, alle radici e altro. La scelta del materiale è ovviamente decisa dall’uso a cui è destinata. Il criterio di scelta è dato dalla particolarità del colore, o della struttura che dovrà ospitarle. La scultura non è un’arte di superficie, ma un modo per attraversare l’intimità e renderla plasticamente, e immediatamente, percepibile, andando oltre la percezione ottica.
L’artista nasce a Vitulano (BN) e si esprime artisticamente come pittore e scultore, maturando ben presto una sua linea espressiva. Espone con sue mostre in Italia e all’estero. Le sue opere sono collocate in ambiti pubblici e privati, a Barcellona in Spagna, a Tampa, in Florida, a Edimburgo in Scozia, ed in varie città italiane.
Ascoltiamo Gianni Nappa: ‘Mariano Goglia è artista di spessore nel panorama campano, per la sua estrema conoscenza dei materiali, quali il marmo, la pietra leccese, quella di Vitulano (Bn) e l’ulivo, con cui esalta non solo l’aspetto mediterraneo delle pietre stesse, ma ne offre una personale dinamicità nelle sue figure, che da un lato rispettano il dato anatomico e compositivo, e dall’altro si spingono con forza verso l’oniricismo che nella materia Goglia scolpisce come propria cifra stilistica, in linea con la scuola del novecento’.
Goglia, scultore veterano del mestiere è ‘ambasciatore’ del marmo policromo di Vitulano nel mondo. Vitulano, il ‘paese’ del marmo, è per lui un laboratorio a cielo aperto e le sue opere, ormai internazionali, sono presenti in famose gallerie, mostre e fiere che confermano il suo modo ‘globale’ di fare arte.
I marmi di Vitulano sono noti per la versatilità in cui possono essere utilizzati nel piano scultoreo, anche per la bellezza della loro policromia. La varietà più diffusa è il grigio perla e la ‘lumachella’, noti per la singolare variabilità cromatica.
E’ interessante mostrare l’opera ‘Colombo’, una scultura in marmo policromo di Vitulano su alzata in ferro lavorato, scolpita da Goglia in omaggio alla memoria di Cristoforo Colombo in ricorrenza del 522 ° anniversario della scoperta dell’America. Goglia è un creatore virtuoso di ogni tipo di materiale che, alla luce di quanto diceva Nappa sulla scultura novecentesca, riscopre reminiscenze etrusche e romaniche rivisitate per il dominio dello spazio, unito ad una astrazione formale, che risultano di straordinaria e contemporanea modernità. Basterà guardare la scultura in radica di olivo che pubblico di seguito: Le sculture di Goglia sono sospese tra la realizzazione di composizioni equilibrate che rispondono a raffinati ideali estetici, e tra la forte sintonia con multiformi creature e oggetti che sono modificati attraverso procedimenti di una lavorazione personale. Entrambe sono frutto di uno sviluppo mentale, ed artistico, di natura eidetica. L’artista esporrà al festival sculture in pietra di Vitulano, in ulivo e pietra leccese che esprimono una dinamicità scultorea che imprime nelle sue creazioni, e una ricerca estetica espressa nel solco della figurazione.
Roberto Cristiano