Progetto Italia News, media partner di ‘Arteperformingfestival’, che si terrà, come è noto, a Napoli, dal 10 luglio al 7 agosto prossimi, al Castel dell’Ovo, presenta oggi l’artista Mariarita Renatti che partecipa con alcuni suoi dipinti al festival che si può, come è noto, idealmente e praticamente, suddividere in tre temi: femminile, madre terra e mediterraneo. Per il ‘femminile’ saranno allestite sale al primo piano, al secondo piano saranno disponibili il ‘Salone delle Velette’, altri ambienti, oltre a quattro stanzette dedicate a ‘Madre Terra’ e ‘Mediterraneo’. Per il ‘Mediterraneo’ saranno esposte opere dedicate ai migranti, all’inquinamento ed alla grande cultura. Mariarita Renatti esporrà le sue opere al primo piano nelle sale dedicate al ‘Femminile’.
Mariarita Renatti si è diplomata all’istituto d’arte ‘Giorgio De Chirico’ di Torre Annunziata, e successivamente all’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Parte dalla pittura ad olio e disegno a carboncino, successivamente passa alla scultura modellando le sue idee attraverso l’argilla. In seguito si appassiona, e si specializza, con la tecnica dell’incisione a puntasecca su rame. Relativamente all’incisione parte da un disegno su carta, magari ricavato da una foto, riproduce la figura, e crea piccoli bozzetti destinati all’incisione. I soggetti incisi sono prevalentemente donne, traslate dalle immagini di suoi familiari. Mariarita è una disegnatrice straordinaria e la resa minuziosa dei particolari anatomici, ed il realismo marcato usato nell’incisione, fa rinvenire nei suoi ispiratori, per il modo di incidere e di fare arte, Rembrandt, Picasso e Munch, che hanno in comune con lei la sperimentazione della tecnica incisoria. I segni impressi nell’incisione sono la coagulazione dei segni della sua anima, incisi in una irrequietezza interiore che si esprime nell’ esigenza dell’esplorazione, e della reinterpretazione, del femminile. Mariarita recentemente si esprime utilizzando una tecnica nuova, ma non unica, con l’uso della penna bic su tela, che è divenuto con forza il suo linguaggio artistico. Apparentemente sembra l’espressione di un mondo parallelo, ma non lo è. Le raffigurazioni realizzate sono niente altro che realtà vive trasformate in sogni e valorizzate con i loro desideri e le loro paure. Rappresentano, queste realtà figurate, la sua concezione artistica: ‘Esistono senso e ragione ad occuparsi d’arte soltanto se si è come un ruscello montano, le cui acque sgorgano incessantemente con uno scrosciare che diviene la voce stessa del loro creatore’. In questo mondo le pose, gli sguardi e gli oggetti prendono forme nuove in realtà immaginarie, poste a centro tra fantasia e realtà. I fondi scuri colorati con pazienza al ritmo cadenzato della penna fungono da palcoscenico a persone realmente esistenti ma trasfigurate. L’autrice utilizza la Bic perché è stata la prima con cui ha iniziato. Ne usa una quarantina per ogni dipinto e le conserva tutte avendo ben chiara l’idea, senza svelarla, di come utilizzarle.
Realizzare una tela con questa tecnica richiede un lavoro lungo, che dura dai 15 ai 20 giorni, a causa del fondo realizzato con tratti incrociati. Mariarita lavora nelle ore notturne, quando il silenzio sposa perfettamente la sua arte, che è ben coadiuvata da una musica di sottofondo.
Riguardo alla musica voglio ricordare che durante una manifestazione Mariarita catalizzò l’attenzione del pubblico con una performance artistica che la vide impegnata in un disegno dal vivo a mano libera con una musica rock di sottofondo. La pittura della Renatti è una pittura forte che si esprime attraverso i segni monocromatici dove ben interpreta e raffigura luci ed ombre. E’ divinamente perfetta in questo e sembra non avere bisogno del colore per esprimersi. Nonostante questo aspettiamo che si esprima attraverso la cromia dove sicuramente si esprimerà con maestria nei toni e nei mezzi toni.
Roberto Cristiano