Progetto Italia News presenta Meri Tancredi, artista presente all’Artperformingfestival che si terrà a Napoli dal 10 luglio al 7 agosto prossimi

Progetto Italia News, media partner di ‘Arteperformingfestival’,  che si terrà, come è noto, a Napoli,  dal 10 luglio al 7 agosto prossimi, al Castel dell’Ovo,    presenta oggi  Meri Tancredi. Il festival, come è noto,  si può,  idealmente e praticamente, suddividere in tre temi: femminile, madre terra e mediterraneo. Meri  esporrà per il tema ‘Femminile’ al primo piano.

Il tema ‘Femminile’ nel festival  va  inteso come   ‘materno, liquido e rivoluzionario,  in un percorso ancora in divenire per una affermazione definitiva dell’identità sociale del femminile.

La Tancredi si diploma come Maestro Orafo nell’I.S.A. di Avezzano, in Tecniche Pittoriche nell’I.S.A. di Perugia e in Pittura nell’Accademia di Belle Arti ‘Pietro Vannucci’ di Perugia. Nel 2012 è rappresentante del gemellaggio artistico tra le città di Perugia e Grand Rapids (USA), dove espone nella mostra Body Double: The Figure in Contemporary Sculpture al Frederik Meijer Gardens & Sculpture Park in concomitanza con la partecipazione all’ArtPrize 2012. Nello stesso anno partecipa al workshop APartUP, tenuto dallo scultore Giuliano Giuliani a Cava di Colle San Marco e organizzato dal Comune di Ascoli Piceno e Città di Biella, in collaborazione con Fondazione Pistoletto, MeltinGPro, Accademia di Belle Arti di Macerata e Consorzio Universitario Piceno. Meri Tancredi è docente all’Accademia di Belle Arti di Perugia. Nelle opere dell’artista dialogano insieme vari elementi come l’impiego di una pittura aniconica, l’uso dell’oro; di materie comuni come carta, cartone alveolare, feltro; oggetti di scarto come sassi di marmo bianco, travertino e abiti, o scarti restituiti dalla natura come parti di alberi e legni; poi la scelta di materiali trasparenti, plastiche e plexiglass.

L’elemento che torna nelle opere è la luce, inizialmente l’uso di un unico colore, il nero, che conteneva singole parole o brevi frasi di grande scala e costringeva allo spostamento dell’osservatore nella ricerca della luce migliore per poter guardare; al contrario con l’uso dell’incisione manuale su plexiglass, le parole sono evidenziate attraverso la luce dei led, ma con il tempo l’intreccio delle parole è divenuto sottile, stratificato e sovrapposto.

La ricerca artistica di Meri integra l’uso delle parole che  possono  essere manifeste o celate all’interno dell’opera, essere spazio fisico visivo, o spazio viscerale silenzioso; formando un eco sonoro legato a temi umani, dove emerge sia un confronto con il pensiero antico che con linguaggi e culture differenti.  Nelle sue ultime ricerche  si aggiungono media audiovisivi con le strutture che  collegano la remota memoria personale con figure archetipiche, analizzando gli aspetti sensibili che emergono dalla società contemporanea per comporre un quadro della fragilità e dell’ossessività dell’essere umano del XXI secolo.

L’impiego della pittura, o della scultura,  aniconica,  propria dell’arte contemporanea, privilegia il   ‘non figurativo’ che rifiuta  la corrispondenza formale con l’oggetto reale rappresentato,  ma contestualmente lo  evoca attraverso masse volumetriche, o di colore, assolutamente libere.  ‘Meri Tancredi è inserita nella mostra a Castel dell’Ovo come esponente della nuova generazione di artisti/curatori giovani, che stanno contribuendo ad una maggiore comprensione del contemporaneo. Le sue opere in sintesi offrono l’approccio immediato, ma da studiare profondamente nei suoi aspetti molteplici sia semantici che di materiali. Opere quindi che devono portare alla riflessione, come nuova opportunità di approfondimento e conoscenza’, osserva Gianni Nappa.

Ritornando al tema ‘Femminile’ potremmo collocare Meri nel ‘femminile aniconico’ che rifiuta le abituali collocazioni formali preferendo la ‘sensibile’ fragilità. Chiarisco che nel mondo contemporaneo la fragilità è un punto di forza perché permette di metterti interiormente in discussione, rifiutando realtà precostituite e poco soddisfacenti. Nell’arte contemporanea essere fragili non è una scelta ma un obbligo.

Meri è un’artista multidisciplinare che si esprime attraverso pittura, scultura ed installazioni. L’installazione, artisticamente, è  un dialogo fra l’opera e gli elementi materiali tangibili,  percepito dagli artisti come luogo reale. Parliamo di un genere di arte visiva sviluppatosi nella sua forma attuale a partire dagli anni settanta ed è in genere tridimensionale; comprende media, oggetti e forme espressive di qualsiasi tipo installati in un determinato ambiente.  Una delle caratteristiche principali per definire un’opera d’arte installativa è il fatto che essa abbia come soggetto principale il fruitore. Tutto deve essere costruito per modificare o comunque sollecitare la percezione dello spettatore che diviene parte integrante del lavoro: senza il fruitore, l’opera d’arte installativa non esiste. La tendenza degli artisti contemporanei  privilegia l’uso di  materiali  poveri o quotidiani.  Meri Tancredi, come sottolineato in precedenza,  ha  la capacità di interrogare il proprio inconscio per porlo in  rapporto con il collettivo attraverso  immagini codificabili   che possono essere interpretate da chiunque. E’ chiaro che l’opera appartiene all’artista fino al momento dell’esposizione,  visto che valutazione ed interpretazione sono di esclusiva competenza dell’osservatore e dello spettatore.

Roberto Cristiano

 

 

 

 

 

Circa Roberto Cristiano

Riprova

Festival delle Passeggiate – Là dove tutto scorre: 21/24 novembre, quartiere Magliana: con Matteo Alieno e un ospite a sorpresa, passeggiate performative fra arte, storia e inclusività

Dal 21 al 24 novembre 2024, nel quartiere Magliana del Municipio XI, Dominio Pubblico torna con un’edizione …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com