Matteo Salvini, reduce dal rotondo successo della Lega alle Europee della, con il bottino pieno di voti (34,4%) prova a capitalizzare il consenso incassato, approfittando allo stesso tempo dell’indebolimento del Movimento 5 Stelle, che invece ha raccolto appena il 17%.
Così, mentre il collega Di Maio è in evidente difficoltà, stretto tra pressioni e mal di pancia interni di quanti ne vorrebbero addirittura le dimissioni, il ministro dell’Interno gongola e ha annunciato che è pronto a presentare al prossimo Consiglio dei ministri un piano fiscale, uno “shock” da 30 miliardi di euro, con l’introduzione della “flat tax” sui redditi fino a 50.000 euro.
Allo stato attuale, i modelli al vaglio sono più di uno, ma il nodo più grosso come sempre resta quello delle “coperture”. Salvini, infatti, non fa mistero del fatto che il suo progetto passa anche e soprattutto attraverso il taglio alle tax expenditures, cioè alle deduzioni e alle detrazioni che oggi abbattono imponibile e tasse.
Tagli necessari per cercare di tenere fede a questa promessa da 30 miliardi, che nella prossima legge di bilancio si deve aggiungere ai 23,1 miliardi dell’Iva, ai 3-4 delle spese obbligatorie e alle varie ed eventuali.
Tuttavia, la flat tax, che al momento occupa grande spazio nell’agenda politica italiana, sarebbe solo il piatto forte di un dossier fiscale di ampio respiro che nei piani del Carroccio e del suo leader Salvini è pronto a ridisegnare il volto del fisco: dall’inversione dell’onere della prova nella giustizia tributaria all’accelerazione dei crediti d’imposta fino allo sblocco dei debiti commerciali della Pa.