Prossime elezioni e sconfortante adagio del: ‘Tutti contro tutti’

‘Le prossime elezioni politiche si vincono non facendo fare il 51% a Forza Italia e Pd. Quelli vogliono fare il grande inciucio. Più voti prenderemo noi meno ne prendono loro e se saremo la prima forza politica del Paese chiederemo l’incarico di governo al Presidente della Repubblica’,  ha detto il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio a margine di un incontro in Confesercenti a Milano: ‘Loro hanno fatto una legge che crea instabilità, il Rosatellum. Noi ci prenderemo la responsabilità di dare un governo stabile’.

‘Convergenze con la Lega? Non ci sono convergenze con singoli partiti, ma chiederemo la fiducia su dei temi’, ha detto ancora Di Maio rispondendo alle domande dei giornalisti su possibili convergenze elettorali con la Lega a margine dell’incontro.

Il candidato premier M5S Luigi Di Maio, dopo aver incontrato Confesercenti in mattinata, e’ arrivato presso la sede della Casaleggio Associati per la riunione con Davide Casaleggio. Al summit milanese dei vertici pentastellati dovrebbe poi partecipare anche Beppe Grillo.

Al vertice di oggi,  ha spiegato Di Maio,  a Milano faremo il punto su quelle che sono le tappe dei prossimi tre mesi. Alle Regionali sosteniamo il M5s! Vogliamo andare al governo del nostro Paese, lo vogliamo fare lealmente a differenza dei nostri competitors che faranno le ammucchiate da 0,5% per superarci.

‘Gli italiani non hanno bisogno di mance ma di una vera politica per  lo sviluppo: una bocciatura senza appello alla manovra del governo viene da Silvio Berlusconi ai microfoni del Tg1: ‘In vista delle elezioni, il governo ha messo in campo una manovra economica con regalie per aumentare i  propri consensi elettorali ma una manovra che non favorisce la  crescita. E siamo, ricordo, comunque molto sotto la media europea. Anche gli ultimi risultati in Sicilia hanno dimostrato che siamo una coalizione che vince, perché vincono le nostre idee, che sono idee moderate, cattoliche e liberali. Sono le  idee del Partito popolare europeo. Ed è anche per questo che sono in campo, con grande fiducia nel futuro’.

 Il leader di Forza Italia, naturalmente va anche all’attacco dei pentastellati. ‘Chi vota per i 5 Stelle  espone un  disgusto, una delusione, una rabbia verso questi politici e questa  politica. E io la capisco perfettamente questa cosa e la condivido  anche. A questi cittadini, per i quali ho un grande rispetto, faccio  una domanda: è possibile affidare la guida del paese a chi non ha mai  lavorato, non ha mai realizzato nulla,non ha mai amministrato nemmeno un condominio? Sarebbe la rovina del nostro Paese. E noi siamo  l’alternativa a questa rovina’.
Non dimentichiamo che qualche giorno fa  Berlusconi ho  giudicato da ‘irresponsabili’ coinvolgere Mario Draghi nelle polemiche sul ruolo di Banca d’Italia nella tormentata vicenda del crac delle banche popolari venete e, soprattutto di Banca Etruria, il cui vicepresidente era il padre di Maria Elena Boschi, attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ogni riferimento a Matteo Renzi da parte del leader di Forza Italia,  è puramente voluto. Renzi, infatti, sta cercando disperatamente di scaricare su Consob e Banca d’Italia il fallimento delle banche e i danni che ne sono derivati ai piccoli risparmiatori arrivando a lambire anche Draghi.

L’attuale presidente della Bce, ha ricordato Berlusconi, è l’uomo che con le sue politiche ha contribuito a stabilizzare l’economia italiana e probabilmente ha salvato l’euro in questi anni.

A giudizio di Berlusconi, invece, non è così che si dovrebbe trattare una vicenda che ha messo a rischio e in tanti casi ha danneggiato o distrutto i risparmi degli italiani. Che il leader azzurro si discosti realmente da ogni tentativo di strumentalizzazione elettorale di fatti così delicati lo dimostra quando dice che gettare la colpa in modo indiscriminato sul sistema bancario, o su Bankitalia, o sulla Consob non soltanto è sbagliato, ma non serve a capire chi sono i veri responsabili, né a punirli.

Ci si avvicina pertanto alle elezioni attraverso attraverso lo sconfortante adagio del: ‘Tutti contro tutti’.

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