Protesta contro manovra. Domani sciopero trasporti

Si bloccheranno 8 ore bus, treni, aerei e traghetti per lo sciopero generale indetto dalla Cgil contro la manovra economica del governo. Piloti, assistenti di volo e personale di terra degli aeroporti sciopereranno dalle 10 alle 18. Dalle 9 alle 17 stop nel trasporto ferroviario e nelle attività di supporto di pulizia delle vetture, di ristorazione a bordo e di accompagnamento notte. Bus, metro, tram e ferrovie concesse si fermeranno secondo le modalità stabilite nelle diverse città e nel rispetto delle fasce di garanzia. A Roma e a Napoli,informa la Filt in una nota, lo stop sarà dalle 9 alle 17; a Milano dalle 18 a fine turno; a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; a Bologna dalle 19,30 a fine turno; a Firenze dalle 16 a fine turno e a Palermo dalle 8,30 alle 17,30.
Gli autisti di camion si fermeranno per tutto l’arco della giornata, così come il personale dell’Anas. Secondo modalità stabilite localmente lo stop di 8 ore nei porti e nelle autostrade. Lo sciopero infine interesserà anche l’autonoleggio, il soccorso autostradale, le autoscuole, i trasporti funebri e gli impianti a fune.

E lo sciopero del 6 è solo il primo di un settembre che si preannuncia caldo: il 15 settembre dalle 10 alle 14 isi fermeranno infatti gli assistenti di volo di Meridiana Fly aderenti alla Filt Cgil Rsa. Nella stessa giornata i dipendenti di Trenitalia aderenti all’Orsa Ferrovie sciopereranno per il settore cargo dalle 21 del 15 alle 20.59 del 16. Sempre giovedì 15 stop dei vigili del fuoco (compreso il personale degli aeroporti) dalle 10 alle 14. Il 17 settembre si fermano invece i lavoratori delle Fs aderenti all’Orsa (personale settore cargo e settore trasporto viaggiatori) dalle 21 del 17 per 24 ore. Infine lunedì 26 settembre la protesta riguarderà i magistrati professionali e onorari: al ministero della giustizia i dipendenti aderenti all’Associazione magistrati tributari si asterranno dalle udienze fino al 1 ottobre.

Sulla mobilitazione del 6 settembre è intervenuta la leader della Cgil Susanna Camusso: “Dopo il vertice di Villa San Martino le ragioni del nostro sciopero generale sono non solo confermate ma anche rafforzate – ha detto – sulle pensioni è stato fatto un golpe della cui gravità forse ancora non ci si è resi conto”.

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