Via libera in Consiglio dei ministri al ddl di riordino degli enti locali che punta a svuotare le Province e a ridefinire Unioni dei Comuni e città metropolitane. Il testo che prevede la nascita delle città metropolitane e la riorganizzazione delle unioni e delle fusioni dei comuni, dopo l’odierno passaggio in Consiglio dei ministri, passerà all’esame della Conferenza Unificata e, dopo quel vaglio, tornerà nuovamente al Consiglio dei ministri per il varo definitivo.
Le città metropolitane saranno istituite dal 1° gennaio 2014, le Province saranno trasformate in enti di secondo livello; vengono cancellati gli stipendi per gli incarichi provinciali (che saranno gratuiti) e viene definita una nuova disciplina delle Unioni dei Comuni. Le città metropolitano che ‘nasceranno’ il 1° gennaio 2014 sono Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari e Reggio Calabria che succederanno alle province ed eserciteranno le funzioni proprie e quelle di queste ultime. Per la città metropolitana di Roma, in virtù dello status di capitale, è prevista una disciplina speciale.
Province enti di 2° livello. Le Province, in attesa dell’approvazione della riforma costituzionale che ne prevede l’abolizione, non scompariranno ma diventeranno enti territoriali di 2° livello. Saranno formati dai sindaci e avranno funzioni di area vasta. La bozza del Ddl prevede che siano organi delle Province il presidente, il Consiglio provinciale e l’assemblea dei sindaci. L’elettorato passivo è attribuito esclusivamente ai sindaci in carica nei Comuni della Provincia alla data dell’elezione. L’elezione del presidente della Provincia avverrà su convocazione del sindaco del Comune capoluogo e sarà eletto solo dai sindaci dei Comuni appartenenti alla Provincia e dai commissari ordinari e straordinari. Il Consiglio provinciale sarà costituito dai sindaci dei Comuni con più di 15mila abitanti, dai presidenti delle Unioni di Comuni della Provincia con popolazione complessiva superiore a 10mila abitanti e, fino al compimento del terzo anno dalla data di costituzione del Consiglio stesso, anche dai presidenti delle Unioni dei Comuni.
Incarichi gratis. I presidenti delle Province e i consiglieri provinciali non percepiranno alcun stipendio. E’ inoltre prevista la decadenza per chi cessa il mandato di sindaco.