“Stiamo lavorando ad un decreto di accompagnamento al Pnrr, che attua” le diverse indicazioni, dai concorsi nella Pa alla digitalizzazione. Così il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, in audizione alle commissioni Lavoro e Affari costituzionali di Camera e Senato, sulle linee programmatiche.
Oltre alla Pa, “la giustizia, le infrastrutture, la scuola, faranno i loro e ci sarà un decretone per il futuro del Paese”, ha aggiunto Brunetta. Le linee programmatiche, ha inoltre affermato, sono “solo una premessa di una strategia più ampia. Abbiamo scritto il Pnrr partendo da quello del governo precedente, abbiamo lavorato su quello”.
Brunetta in audizione ha indicato “l’inizio di un nuovo alfabeto per la Pubblica amministrazione: Accesso, Buona amministrazione, Capitale umano, Digitalizzazione”.
“Cambiare subito il sistema di accesso e di reclutamento – ha detto spiegando una delle priorità dell’azione del suo ministero – nei prossimi due-tre mesi. Deve cambiare rapidamente altrimenti il sistema non solo è bloccato, è morto. Abbiamo tutte le occasioni per cambiare”.
“Tutto questo non si fa, non si realizza se non c’è coesione sociale, responsabilità. Questa è l’unica strada. E’ il momento di cambiare il nostro Paese”, ha detto ricordando che il presidente del Consiglio Draghi firmerà un accordo di coesione sociale” a Palazzo Chigi. Un Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, “una sorta di quadro di riferimento” nell’ambito di “una scelta condivisa. A breve – ha aggiunto Brunetta – saranno convocati i sindacati per avviare la tornata dei rinnovi contrattuali”.
“Voglio ripristinare – ha detto Brunetta in un altro passaggio – il turn over e non solo: voglio invertire la tendenza. Se non facciamo questo, i posti di lavoro vacanti aumenteranno sempre più. Dobbiamo far entrare tanti giovani bravi e di qualità. Deve essere un cambio di fase, cambio di paradigma, cambio delle regole”. Brunetta ha però sottolineato che sarebbero un errore delle “infornate” per far entrare tutti. “Le nuove assunzioni per quantità e per qualità devono essere sufficienti a cambiare il trend”, ha sottolineato.