Le decisioni da prendere di ogni giorno è sempre nelle mani delle donne. Sono loro a decidere su tutto, dalla cravatta da mettere, ai cibi con cui fare colazione, è quasi solo e sempre il sesso femminile a scegliere; tanto che inizia a svilupparsi il neuromarketing, cioè la pubblicità mirata solo al cervello delle donne per ottimizzare le vendite. Il problema, però, è che tre quarti delle pubblicità punta ancora sul pubblico maschile, “mancando” il bersaglio delle vendite. Nella grande distribuzione, spiega Enrico Banchi, ingegnere e socio della Scuola di Palo Alto, “le decisioni femminili salgono anche al 95%, nelle quali la donna decide da sola oppure viene comunque consultata perchè le condivida”. Oggi, grazie alle neuroscienze si sono scoperte tecniche per potenziare il senso di appagamento che le donne (e molto più loro degli uomini) provano quando fanno un acquisto: basta offrire un semplice cioccolatino, perchè i prodotti a base di cacao risvegliano nel cervello i centri del piacere. Le pubblicità da cambiare, però, sarebbero almeno i tre quarti: “Purtroppo, pochissimi esperti di marketing usano tecniche di neuroscienza per vedere se la reclame è adatta al pubblico oppure no”.