Il verbo sentire è la radice di due parole che sono basilari nei rapporti interpersonali e con l’ambiente in generale. Sentimento e sensazione la prima definisce un’azione di proiezione di una idea su qualcuno o qualcosa, la seconda indica una passività in cui l’uomo subisce un’emozione disarmato e senza scudi.
Passeggiando per le strade del quartiere Vomero di Napoli, un tempo definito il quartiere borghese di Napoli, mi sono reso conto della proiezione dei ricordi e delle emozioni provate da ragazzo per quelle strade su quei luoghi. San Martino, via Scarlatti, via Cilea e Via Belvedere strade di un’infanzia ormai sepolta dei ricordi.
Passa dopo passo i miei pensieri si arrampicano sui concetti di sentimento e sensazione quando tutto me stesso viene rapito da un insegna. Nulla di holliwoodiano ma con una frase che colpisce tutto il mio animo “Punto e a Capo”. Nel lessico comune questa espressione indica che ciò che ti è stato detto non è stato recepito, ma guardando la vetrina io capivo benissimo, mi trovavo di fronte ad un ossimoro. La vetrina mi comunicava amore, passione e ricercatezza, quel paio di stivaletti con i colori della terra mi davano anche la sensazione di persone che non avevano paura di rimboccarsi le maniche e lavorare duro; mentre il nome mi diceva l’esatto contrario, non hai capito nulla di quello che ti sto mostrando. Questa cosa mi incuriosiva, mi destabilizzava, senza neanche accorgermene ero dentro, la sensazione di essere a casa, in un ambiente protetto nulla di brutto sarebbe mai potuto accadere in un posto così.
Faccio conoscenza con le proprietarie di quel negozio così singolare Stefania e Valeria, e, forse con modi sgarbati gli domandò, “Perché ‘Punto e a Capo’? Cosa vi ha spinte verso questo nome?”. “Dopo tanti anni passati alle dipendenze di grandi marchi di Moda a vendere capi alle cui spalle c’era e c’è poca ricerca poca filosofia – afferma Valeria con un sorriso disarmante che continua – Abbiamo deciso di dire BASTA, avevamo voglia di affermare le Nostre Idee”. Ma io con il mio solito piglio continuo ed incalzo “Ma Punto e a Capo da dove arriva….”. “Da bambine le Maestre delle elementari ci raccomandavano sempre di mettere il punto e andare a capo per scollegare i pensieri – interviene Stefania con un fare di una amica di sempre – Avevamo voglia di creare qualcosa di diverso di creare una netta differenza con il passato, avevamo di costruire qualcosa di NOSTRO”. Ed è proprio, questa la sensazione che si ha entrando, un luogo dalle due anime, una razionale ed una passionale che si fondono in un’armonia perfetta e quasi surreale. “La ricerca degli stili – continua Valeria – passa per i materiali le forme e colori” poi mi mostra un accessorio particolarissimo una pochette marchiata Moniko ed Stefania continua partendo dal Brand “Moniko è l’anagramma di Kimono questi prodotti sono pezzi unici con una carta d’identità propria, con la data di creazione della seta e il nome del kimono per le quali quelle sete sono state utilizzate”. “Questi sono pezzi unici che la stilista, inglese, crea imprimendo nel prodotto tutta la filosofia giapponese. Questo è quello che noi – conclude Valeria – è quello che chiamiamo ricerca”.
Mi guardo in giro e mi rendo conto che nulla è posizionato a caso, gli abiti non sono esposti a vista per stimolare le clienti ad effettuare a fare in prima persona una ricerca. Ma sono proprio le titolari con l’amore e la passione e uno spiccata empatia con le clienti a far si che chi entra nel negozio si affidi completamente a loro certe che entrambe sapranno interpretare al meglio i desideri e le esigenze delle clienti.
Uscendo da quel fantastico mondo in via Belvedere 95, chiamato “Punto e a Capo” mi rendo conto della forza di quel posto, un luogo dove il binomio Stefania-Valeria è Punto e a Capo cervello e cuore di uno stesso corpo. Oltrepassando l’uscio incrocio con lo sguardo di una delle clienti, colgo uno scintillio nei suoi occhi, lo scintillio di una piacere primordiale una gioia che proviene dal profondo. E ritorna il pensiero iniziale “Sentimento” e “Sensazione”, il sentimento di un ossimoro dettato dal mio retaggio e la sensazione di Amore, Passione vissuta in quei pochi minuti passati in un negozio che più che essere un negozio di abiti da donna è un negozio di Stile al Femminile.
Al cospetto delle due donne mi sono sentito piacevolmente disarmato percezione dell’amore per il proprio Negozio e per la filosofia che le due Donne riversano giorno dopo giorno nella loro creatura. Sensazione che la tecnologia e la velocità dei tempi che stiamo vivendo le persone stanno perdendo e tendono sempre più a proiettare le proprie emozioni non creando un rapporto a due ma solo con se stessi.