Punto sulle italiane di Europa League

Delle quattro italiane impegnate in Europa League solo il Napoli ha fatto la voce grossa travolgendo l’Aik Solna. Ottimo il pari della Lazio in casa del Tottenham, mentre Udinese e Inter si sono salvate nel finale rispettivamente contro Anzhi e Rubin Kazan. Nonostante una squadra completamente stravolta e irrorata di seconde linee (cambiati 10/11 della squadra che ha battuto il Parma) gli azzurri si sono imposti con disinvoltura e una sorprendente autorevolezza contro gli svedesi accompagnati da un nutrito gruppo di sostenitori. Vargas è stato l’eroe della partita. Ci si chiedeva quando avrebbe realizzato i primi gol dal momento che neanche nel pre-campionato ci è riuscito, be’ in una sola serata ne ha messi a segno tre. Un tris che sicuramente gli servirà per il morale e per l’autostima, si convincerà di avere ottime doti e chissà che Mazzarri non lo prenda di più in considerazione e che il cileno non torni utile alla squadra. Certo dopo una tripletta simile, è normale che crescano le aspettative intorno a lui, perciò deve restare concentrato per confermarsi. Deve essere consapevole che si stanno alzando su di lui le luci di una possibile ribalta, perciò non può permettersi il lusso di steccare alla prossima, può davvero far capire a tutti che i dodici milioni spesi per portarlo in azzurro non sono stati gettati. Con Vargas mattatore, c’è stata gloria anche per Dzemaili che ha fissato il risultato sul 4-0. Un poker netto e autoritario dei partenopei, gli svedesi hanno retto solo un tempo poi c’è stato il tracollo, dispiace solo che Hamsik abbia perso la testa e, reagendo platealmente e anche in modo inopportuno dopo un fallaccio subito, si è beccato il cartellino rosso che gli costerà qualche turno di squalifica. Comunque, le seconde linee hanno svolto il loro compito, sebbene non si sia visto un grande spettacolo e la manovra è apparsa più volte farraginosa, i guizzi di Vargas sono stati decisivi, ma qualche elemento è sicuramente da rivedere. Pareggio importantissimo per la Lazio. La squadra di Petkovic è riuscita ad uscire indenne dalla tana degli “Spurs” e può essere soddisfatta del risultato. I bianconeri hanno tenuto botta e, sul punto di capitolare più volte, hanno mostrato grande orgoglio a resistere agli attacchi dei britannici mantenendo la porta inviolata. Sicuramente non è tra le cose più agevoli andare a strappare un punto in casa degli uomini di Villas Boas. I capitolini confermano di vivere un buon momento di forma mostrandosi tonici e determinati anche in un ambiente caldo e ostile come quello londinese. Ha temuto il peggio l’Inter che in casa ancora non riesce a ruggire. Il Rubin Kazan ha sfiorato il blitz e solo Nagatomo, nel recupero, ha evitato ai nerazzurri un clamoroso tonfo. I russi si erano portati in vantaggio con Ryazantsev, poi il giovane Livaja ha trovato il gol per gli uomini di Stramaccioni. Sembrava che si dovesse terminare con un pareggio, ma a cinque minuti dal termine Rondon ha spaventato San Siro. Sembrava che i russi ormai avessero firmato la grande impresa sbancando lo stadio di Milano, ma nelle battute finali è arrivata la rete di Nagatomo che ha beffato gli avversari ed evitato di partire con uno sbandamento. Una falsa partenza avrebbe comunque complicato i piani di questa squadra che va in affanno quando gioca dinanzi ai propri tifosi, non si capisce cosa ci sia a intirizzire le gambe dei giocatori che non si esprimono secondo i loro standard. L’Anzhi di Eto’o è stata ad un passo dall’espugnare il Friuli di Udine. L’eliminazione dalla Champions annebbia ancora la mente dei giocatori di Guidolin di cui ormai lo smalto con cui scendevano in campo lo scorso anno sembra un lontano ricordo. Da dilettante l’errore di Padelli in occasione del vantaggio dei russi. Nel finale di gara ci ha messo una pezza Di Natale, salvifico il suo guizzo, utile ad evitare l’ennesimo flop di una stagione partita davvero sotto i peggiori auspici. Chissà che questo colpo di fortuna non aiuti la squadra a ritrovare se stessa e ritornare quella temibile e strappa applausi di una stagione fa.

Maurizio Longhi 

 

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