Prove di disgelo senza sorrisi fra Vladimir Putin e Theresa May, tornatisi a incontrare faccia a faccia in Giappone, a margine del vertice G20 di Osaka, a 15 mesi di distanza dal tentato avvelenamento nervino a Salisbury dell’ex spia doppiogiochista russa Serghiei Skripal: episodio che Londra attribuisce all’intelligence militare di Mosca malgrado le smentite del Cremlino. L’incontro è stato suggellato da una fredda stretta di mano del presidente russo con un’adombrata premier britannica uscente. E, secondo Downing Street, May “ha ribadito che non ci potrà essere normalizzazione nelle relazioni bilaterali finché la Russia non fermerà le sue attività irresponsabili e destabilizzanti”. In precedenza la premier Tory aveva rinnovato la richiesta che i cittadini russi indicati come sospetti per il caso Skripal “rispondano alla giustizia”. Mentre Putin aveva liquidato la ricostruzione britannica come “clamore da 4 soldi”: negando ancora una volta responsabilità nell’attacco di Salisbury.
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