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E’ scontro sul provvedimento di amnistia ed indulto tra il ministro per le Riforme e il Guardasigilli. Il nodo resta sempre la ‘posizione’ di Silvio Berlusconi. A Gaetano Quagliariello le parole di Annamaria Cancellieri che ha assicurato che eventuali provvedimenti di clemenza non saranno applicati all’ex presidente del consiglio non sono piaciute all’esponente del Popolo delle Libertà. Per il ministro ‘azzurro’ amnistia e indulto dovranno essere applicate a “tutti i cittadini”, Silvio Berlusconi compreso. “Credo – dice durante una intervista a Radio24 – che la Cancellieri sia stata fraintesa. Nessuno può ritenere che una legge possa non essere applicata solo a un cittadino”. “Sono convinto che una legge debba essere applicata a tutti i cittadini”, precisa il ministro per le Riforme costituzionali. E sul richiamo del presidente della Repubblica, precisa. “Napolitano ha detto che amnistia e indulto è una parte della più generale riforma della giustizia che deve essere messa subito all’ordine del giorno dell’azione di governo”.
Il futuro del Pdl. Sul fronte interno, quello relativo al futuro del Popolo delle Libertà, Gaetano Quagliariello si augura “un grande centrodestra che riesca a vincere nel 2015” anche se diviso. Per il ministro meglio avere “due partiti che un litigio permanente” perché nonostante ci siano “ottimi rapporti personali, ma è tanto tempo che non si parla di politica perché c’è incomunicabilità, è questa è venuta fuori nell’ultimo periodo. Francamente una linea basata sulle dimissioni in massa dei parlamentari, dimissioni dei ministri, non mi è parsa una linea politica”. Guardando al futuro Quagliariello vede come leader del centro destra solo Angelino Alfano. “L’unico leader del centrodestra che può convivere con Berlusconi –dice durante l’intervista a Radio24 – può essere Alfano, se lo conquista dall’esterno. Ce lo ha insegnato Berlusconi, le battaglie non le ha mai fatte dentro il partito, il centrodestra è diventato maggioritario fuori”.
