Una ricerca svolta dall’Istat su diverse aree urbane del nostro paese ha svelato quali sono la città più giovane e quella più vecchia in Italia
la città più giovane e quella più vecchia in Italia
L’Istat (Istituto nazionale di statistica) basandosi su una serie di indicatori chiave ha condiviso un report sulle principali caratteristiche socio-demografiche, economiche e geografiche del territorio italiano. In particolare, sono stati presi in considerazioni fattori come dinamica della popolazione, natalità, mortalità, il mercato del lavoro, il livello di istruzione e le caratteristiche del tessuto produttivo.
Per effettuare questa ricerca sono state prese in considerazione 10 aree urbane di regioni a statuto ordinario (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria) e quattro città metropolitane delle regioni a statuto speciale (Palermo, Catania, Messina e Cagliari).
La “città più vecchia” d’Italia
Dall’indagine realizzata dall’Istat viene preso in considerazione anche l’invecchiamento della popolazione e la presenza di giovani nelle diverse zone del territorio italiano. È così emerso che gli anziani vivono principalmente nei Comuni capoluogo, dove ogni 100 bambini si stima ci siano quasi 177,5 persone con più di 65 anni di età. L’indice è in continua crescita negli anni, dato che nel 2011 era 142,4.
Tra le città esaminate spicca però Genova che è stata etichettata come “città più vecchia” dato che qui ci sono 269 anziani ogni 100 giovani
La città ligure purtroppo è emersa anche per i dati relativi al calo demografico che ha interessato la gran parte delle città italiane ma con numeri diversi. Tra le città del Centro-nord, Genova è una delle peggiori con il -4,3%.
La “città più giovane” d’Italia
La “città più giovane d’Italia” secondo i dati Istat, invece, è Napoli dove si rilevano 130 anziani ogni 100 bambini. Un dato decisamente inferiore rispetto al capoluogo ligure.
La città partenopea ha anche un altro record, però, ed è quello della più elevata densità di popolazione. A Napoli, infatti, si registrano 2.535 abitanti per kmq, mentre Milano che si piazza al secondo posto vanta 2.040 abitanti per kmq, mentre in coda alla classifica si piazza Messina con 185 per Km2.
Altri dati emersi dalla ricerca Istat
L’analisi dell’Istat prende in considerazione anche altri dati a livello geografico. Così si scopre che i centri capoluogo più estesi territorialmente sono Roma, Venezia e Genova mentre i capoluoghi più piccoli sono Firenze e Cagliari.
È stata analizzato anche il rischio frane nel territorio e in questo caso Genova è una delle città che si presenta come più vulnerabile con l’incidenza più elevata sulla superficie che si piazza al 25%, a seguire Firenze con 21% sul totale.
Altre analisi fatte riguardano i livelli di istruzione nel nostro paese e da questo è emerso che la popolazione che vive nei capoluoghi e nelle prime cinture urbane è più istruita. Stando ai dati dell’Istat tra i residenti di età 25-64 anni delle città metropolitane, 43 ogni 100 sono in possesso del diploma di scuola secondaria di II grado mentre 24 ogni 100 hanno un titolo di studio terziario di I, II oppure III livello. Le città di Milano, Bologna e Roma presentano un numero più alto di titoli di studio terziari. In particolare, il comune di Bologna vanta il primato, con 42 laureati ogni 100 residenti.
Un ultimo dato importante riguarda la presenza di stranieri nel nostro territorio: negli ultimi vent’anni sono aumentati quasi di quattro volte gli stranieri residenti nelle città metropolitane. Sono i comuni capoluogo a registrare quote più alte con 11,5 stranieri ogni 100 residenti.