Da decenni si parla della possibilità di realizzare il Ponte sullo Stretto che metterebbe in collegamento la Sicilia con la Calabria. Un vero e proprio sogno per molti che nonostante gli anni, ancora non si è avverato.
Negli ultimi tempi si è tornato a parlare del Ponte sullo Stretto: è in programma un vertice che vedrà partecipare Renato Schifani, Presidente della Regione Sicilia, e Renato Occhiuto, Governatore della Calabria, insieme al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
Per costruire il Ponte sullo Stretto, si legge sul Corriere della Sera, occorrono almeno sette anni: nel frattempo, però, si può spacchettare l’opera in lotti, in modo tale da finanziarla attraverso i fondi dell’Unione Europea.
Sul ponte è stato realizzato lo studio di fattibilità tecnico-economica e la valutazione di impatto ambientale. La conferenza dei servizi è conclusa, l’ok del Cipe è arrivato nel 2003 e sono stati realizzati anche i lavori per lo spostamento della ferrovia, necessari per consentire la realizzazione della pila sul lato calabrese del ponte.
Cosa manca per far ripartire la macchina burocratica? Al momento è necessario un Decreto Legge che possa rianimare la concessionaria Stretto di Messina Spa che è stata fatta morire con i contratti stipulati e le gare bandite. Tale decisione ha portato a contenziosi e penali per oltre 700 milioni di euro.
Del Ponte sullo Stretto sono stati realizzati diversi progetti: l’ipotesi che va per la maggiore, al momento, è quella di un ponte a tre campate che prevede la realizzazione di due antenne basate sui fondali e riprende gli studi di una soluzione che venne scartata agli inizi degli anni Novanta a causa di inefficienze economiche e problematiche di tipo tecnico e ambientale.
Il Ponte sullo Stretto consentirebbe alla Sicilia di essere collegata con la Calabria, con la Penisola italiana e con tutto il Continente Europeo mediante un attraversamento stradale e ferroviario stabile, in un punto dove è necessario il traghettamento dei mezzi via mare.
L’idea di realizzare un ponte in grado di unire le due Regioni ha origini antichissime, per via della sua importanza strategica. Ci sarebbe anche un progetto realizzato ai tempi dei romani che riuscirono, molto probabilmente, a far transitare le truppe su un ponte fatto di barche e botti. La vicenda è stata raccontata da Plinio il Vecchio: si narra che il console Lucio Cecilio Metello, nel 251 avanti Cristo, fece costruire un ponte di barche e botti per trasportare 140 elefanti catturati ai cartaginesi durante la prima guerra punica.
Nel corso dei secoli, diversi imperatori e governanti ripresero l’idea del ponte, tra i quali anche Carlo Magno. Il progetto è stato sempre accantonato per via delle difficili condizioni ambientali dello stretto, con fondali marini irregolari e profondi, correnti marine tumultuose, venti forti e il rischio sismico.
A tal proposito, nel corso del 2021 è stata condotta una ricerca sulla faglia che ha causato il sisma del 1908 a Messina, provocando quasi 120 mila vittime. Lo studio ribadisce l’alta sismicità della zona, con la presenza di una faglia in grado di provocare terremoti di magnitudo 6.9.