Quanto sono costate le elezioni allo Stato

Quanto sono costate le elezioni allo Stato? Dipende dal singolo partito. L’abolizione del finanziamento pubblico, di cui i grandi partiti chiedono il ripristino, costringe tutti i tesorieri a far quadrare i conti per coprire i costi della campagna elettorale.

I candidati, quindi, soprattutto quelli per cui è prevista l’elezione sicura, sono chiamati a dare un contributo economico e a mettere mano al portafogli.

I costi cambiano da partito a partito

La candidatura non ha gli stessi costi per tutti. Ognuno ha le proprie norme, che accetta volontariamente, firmando un accordo. Fra tutti, a spendere di più sono i candidati di Forza Italia. Una volta eletto, ogni deputato o senatore, si impegna a versare nelle casse del partito 30 mila euro.

Stessa cifra per Fratelli d’Italia, versata dai parlamentari uscenti e che si ricandidano. Per i neoeletti, invece, la regola prevede dei contributi post-voto in più trance. 10 mila euro la prima volta e poi mille euro al mese. A tal proposito, dalla sede nazionale di FdI, è arrivata la notizia che Giorgia Meloni “accetta raramente dai privati più di 5 mila euro”.

Quanto sono costate le elezioni allo Stato? Previsti costi diversi per i candidati della Lega. Chi verrà eletto, ed entrerà alla Camera o in Senato, verserà 20 mila euro e dei contributi mensili di 3 mila. Questo perché tutte le funzioni operative vengono gestite dal partito di Matteo Salvini.

Pd, M5S e Terzo Polo

Tutti i candidati del Pd, invece, hanno firmato un documento che li ha portati a versare preventivamente 15 mila euro. La stessa cifra viene poi corrisposta in caso di risultato positivo e approdo in Parlamento.

Per i candidati del Movimento 5 Stelle, invece, è previsto dallo statuto un versamento di 15 mila euro una tantum da parte dei parlamentari uscenti. Chi viene eletto alle politiche 2022, poi, dovrà impegnarsi a un contributo mensile di mille euro.

I renziani di Italia Viva, e vale lo stesso – euro più euro meno – per i candidati di Azione, invece, sono stati chiamati a versare 15 mila euro. Gli eletti dovranno contribuire poi con 1500 euro al mese.

I costi delle elezioni

Dopo il vademecum per le elezioni del 25 settembre, è importante tirare le somme e scoprire quali sono i costi per permettere agli italiani di recarsi alle urne? I presidenti dei seggi prendono 150 euro (90 per i seggi speciali). Il compenso degli scrutatori e dei segretari è di 120 euro (61 per i seggi speciali). Nel caso di più elezioni contemporaneamente è previsto un bonus di 37 euro per i presidenti e di 25 per gli scrutatori e i segretari, fino a un massimo di quattro maggiorazioni.

Nel 2013 lo Stato ha dovuto affrontare una spesa di 389 milioni. Si parla di un costo complessivo di 6.135 euro a sezione (61.597 per la precisione, scese a 61.552 nel 2018). I costi, quindi, delle elezioni di quattro anni fa, quindi, sono stati pressoché identici. Considerato anche che, in entrambi i casi, c’è stato il doppio voto alle regionali nel Lazio e in Lombardia.

Ancora non si conoscono le cifre per le elezioni politiche del 2022, ma – calcolando dei rincari per i rimborsi di viaggio, i trasporti e il personale – si stimano circa 400 milioni complessivi a carico dello Stato.

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