«I pumpini migliori li fanno in Sicilia». Ce lo ricorda un’ex concorrente di Bake Off Italia, Ginevra Castaldi, in un reel divenuto virale sui social. Dove si preparano
In un ridente paesino incastonato tra i Nebrodi infatti da secoli si porta avanti una tradizione culinaria molto particolare. O almeno, dal nome quanto meno imbarazzante.
A ridosso delle festività pasquali (ma anche durante il resto dell’anno) è usanza preparare i cosiddetti pumpini, dei dolci dal nome tanto imbarazzante quanto deliziosi.
Anche se la forma del dolce potrebbe lasciare qualche dubbio, in realtà il nome ha davvero poco a che fare con la maliziosa assonanza a cui tutti (non possiamo negarlo) pensiamo non appena vi incappiamo.
Il paese di San Fratello, infatti, è un antichissimo centro abitato che a lungo è stato popolato dai Normanni e ancora oggi il dialetto è fortemente influenzato da termini di chiara inflessione “galla”.
Dunque pumpino – o pumpjio – con molta probabilità, come ricorda anche la stessa Ginevra nel reel, deriva dal termine dialettale locale pumpian che, letteralmente, si riferisce a qualcosa che viene realizzato “in pompa magna”.
Certo è pur vero che ormai gli stessi sanfratellesi giocano un po’ su questa insolita assonanza, e come dargli torto del resto: non è raro per chi visita San Fratello entrare al panificio e leggere un cartello che invita a provare i pumpini più buoni del paese.