L’esecutivo sta dimostrando in questi giorni un’insofferenza ai poteri super partes. E’ un atteggiamento che contraddice l’immagine che la Meloni vuol dare di sé in Italia e all’estero. La Presidente del Consiglio, da brava secchiona, come ama definirla Luigi Bisignani, la domenica dalle pagine del Tempo, studia tutti i giorni come apparire ed essere considerata una leader liberal-conservatrice, capace di realizzare il capovolgimento degli equilibri politici in Europa in vista delle europee del 2024. Purtroppo i membri del suo governo, però, fanno a gara per smentire questa immagine rassicurante e aumentano gli attacchi alle Istituzioni terze e/o di garanzia. La prova si è avuta quando qualche giorno fa, mentre la Premier riceveva i vertici della Corte dei conti, la sua maggioranza approvava l’emendamento che impedisce alla magistratura contabile il controllo sull’attuazione del PNRR. Una sorta di vendetta del Ministro Fitto per i rapporti sui ritardi del piano, appena pubblicato e oggetto di forte critica da parte del Ministro. Stupisce anche l’atteggiamento nei confronti di Bankitalia e del suo governatore, Ignazio Visco, nei confronti del quale si sono rivolti gli strali del sottosegretario Fazzolari, per il fatto che la Banca centrale attraverso il suo numero uno, ha espresso dubbi sulle scelte economiche di Palazzo Chigi. Una tendenza, quindi, quella dell’esecutivo, ad andare allo scontro con i poteri super partes e ad occupare tutte le caselle del potere. Una deriva che deturpa l’immagine della Premier e rallenta ogni suo sforzo di rappresentarsi quale leader rassicurante e garante delle prerogative democratiche di maggioranza e opposizione e di tutto il sistema democratico del Paese. Le voci di dissenso nella maggioranza vengono silenziate o addirittura manganellate dalla stampa schierata a destra. In questi giorni , in un’intervista alla Stampa, Romano Prodi esprime preoccupazione per la deriva autoritaria che sta prendendo la maggioranza di governo. A nostro avviso non esiste nessun pericolo di autoritarismo, soltanto insipienza e inadeguatezza di alcuni membri del Governo a ricoprire il ruolo che a loro è stato assegnato. In quanto al Presidente Prodi, gli ricorderei i governi dell’Ulivo e successivamente quelli di centrosinistra, che sistematicamente hanno colonizzato il sistema politico ed istituzionale del Paese, con la differenza che l’hanno fatto con intelligenza e scaltrezza e diciamo che nessuno se ne è accorto o ha fatto finta di accorgersene. Mi spiego meglio: hanno offerto anche agli avversari un pezzettino di quella torta che abilmente si sono divisi. Ergo: mancanza di diplomazia e abilità nel gestire la dialettica politica e democratica. Continuando nelle citazioni strampalate di alcuni membri del governo non si può non citare quella del Ministro Musumeci nei confronti del Capo dello Stato, accusato di essere andato in ritardo sui luoghi alluvionati dell’Emilia Romagna. L’uscita di Musumeci mi ha sorpreso non poco, perché ho sempre visto in lui un politico attento e rispettoso delle Istituzioni. E che dire del Ministro della Difesa, Crosetto ,che nonostante il richiamo del Colle al Governo a non inserire nei decreti-legge questioni estranee alla materia da disciplinare, a tutela della chiarezza della legislazione e dello Stato di diritto, ha ben pensato con un blitz, di inserire in un decreto che parlava di pubblica amministrazione, la riscrittura dell’ordinamento della Difesa, salvo poi ritirarlo per le polemiche suscitate sia tra le opposizioni che tra alcuni settori della maggioranza. Più che deriva autoritaria o autoritarismo, non me ne voglia il Prof Prodi, mi sembrano delle boutade di infimo ordine e di pessimo gusto istituzionale, frutto come già detto di inadeguatezza ed ignoranza del sistema Paese e dei delicati equilibri che lo sostengono; all’estero ne approfittano per dipingere il Paese in fase di scivolamento verso regimi autoritari e sovranisti. Alla fine però tutti sanno che non è così. Farebbe bene la Premier a cui va tutta l’ammirazione per gli sforzi che sta facendo per tenere insieme una maggioranza litigiosa e chiacchierona, a fare un tagliando al suo esecutivo, facendo fare un passo indietro a qualche Ministro, altrimenti il rischio è che prima poi Ella stessa dovrà farsi da parte.
Andrea Viscardi