Question time alla Camera con la premier Giorgia Meloni

Giorgia Meloni torna alla Camera per il “premier time”. E i leader delle opposizioni si preparano a dare spettacolo e a incrociare le lame  con una presidente del Consiglio che certo non si tirerà indietro e che ieri ha incassato nell’aula di Montecitorio il no alla richiesta di sospensiva dell’accordo Italia-Albania.

Ci sarà spazio anche per le iniziative per un cessate il fuoco che metta fine “alla mattanza di civili a Gaza”: sarà Alleanza Verdi e Sinistra a cavalcare in aula il tema del pacifismo. Tra i temi farà capolino anche Stellantis e il comparto auto, a due giorni dall’affondo della premier agli Elkann -nel mirino un titolo di ‘Repubblica’ sulle privatizzazioni- con l’accusa di aver svenduto la Fiat ai francesi. A riportare il tema a Montecitorio sarà Azione di Carlo Calenda, pronta a incalzare su uno dei cavalli di battaglia del suo leader: “Stellantis non è più italiana ma ci chiede ancora soldi per restare”, tuonava nei giorni scorsi Calenda sulle pagine del ‘Messaggero’.

Lo scontro tra il premier e la famiglia Elkann che controlla Repubblica è stato quando la Meloni ha sferrato il suo pesantissimo attacco alla famiglia più potente d’Italia e al gruppo Gedi nel corso dell’intervista a Nicola Porro su Rete4.

«Mi ha fatto un po’ sorridere l’accusa arrivata da Repubblica, con una prima pagina sull’Italia “in vendita”. Che quest’accusa venga dal giornale di proprietà di quelli che hanno preso la Fiat e l’hanno ceduta ai francesi», aveva detto  la Meloni, «hanno trasferito all’estero sede legale e sede fiscale, hanno messo in vendita i siti delle nostre storiche aziende italiane… Non so se il titolo fosse un’autobiografia però, francamente, lezioni di tutela di italianità da questi pulpiti, anche no», era stata l’accusa del presidente del Consiglio, con ovvio riferimento alla famiglia Agnelli ed Elkann che controlla la proprietà editoriale del quotidiano fondato da Scalfaro.

E non ha mancato di replicare al direttore di Repubblica Molinari che in un suo infuocato editoriale se la prendeva con gli attacchi di Giorgia Meloni al suo giornale. “Caro Maurizio Molinari – ha scritto su X Calenda – 1) Repubblica non ha mai pubblicato un articolo sulla situazione drammatica delle fabbriche Stellantis in Italia; 2) Repubblica ha pubblicato al contrario una lunga serie di notizie elogiative su modelli e annunci di Stellantis, omettendo le notizie negative; 3) da quando ho sottolineato il legame tra l’acquisto di Repubblica e la compiacenza di CGIL e sinistra verso Elkann nella vicenda Stellantis, il suo giornale non ha mai, dicasi mai, dato spazio al sottoscritto. Neppure Berlusconi era mai arrivato a tanto”.

Tornando alla premier, Giorgia Meloni prepara anche l’importante appuntamento del consiglio europeo del 1 febbraio. In quest’ottica c’è stata una telefonata con  il presidente Charles Michel per mettere a fuoco i principali temi dell’agenda internazionale, a partire dall’aggressione russa dell’Ucraina e dalla crisi in Medio Oriente e nel Mar Rosso.

La presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, risponde alle interrogazioni alla Camera. Alla premier verranno poste domande sulle iniziative, anche in sede europea, per un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per una soluzione del conflitto in linea con il principio “due popoli, due Stati” (Fratoianni – AVS); sulle iniziative volte a garantire la continuità produttiva e occupazionale presso gli stabilimenti italiani di be di Magneti Marelli, nell’ambito di un piano di rilancio del comparto automobilistico (Richetti – AZ-PER-RE); sulle politiche del governo in favore degli anziani, con particolare riferimento all’attuazione della legge delega n. 33 del 2023 (Molinari – Lega); sui risultati conseguiti a seguito dell’introduzione dell’assegno di inclusione e del supporto per la formazione e il lavoro (Lupi – NM(N-C-U-I)-M); sulle iniziative in materia di risarcimento dei danni a favore dei familiari delle vittime delle stragi naziste (Magi – Misto-+Europa); sulle politiche del governo in materia di privatizzazioni di società a partecipazione pubblica (Barelli – FI-PPE); sulle iniziative volte ad apportare, nell’ambito del negoziato tra le istituzioni europee, modifiche all’accordo sulla riforma del Patto di stabilità e crescita raggiunto in sede Ecofin a dicembre 2023 (Silvestri – M5S); sulle iniziative volte a ripristinare l’esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari ai fini del sostegno del comparto agricolo (Boschi – IV-C-RE); sulle iniziative per la crescita economica e sociale del Mezzogiorno, con particolare riferimento all’attuazione delle politiche di sviluppo e coesione (Foti – FDI); sulle iniziative volte ad abolire il tetto di spesa per l’assunzione del personale sanitario, nell’ottica della salvaguardia dei principi di universalità, eguaglianza ed equità del Sistema sanitario nazionale (Schlein – PD-IDP).

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