Urne aperte dalle 7 alle 23 per i ballottaggi. Due settimane dopo l’election day del 26 maggio, gli elettori tornano a votare per eleggere i sindaci di quindici capoluoghi.
Al primo turno, nelle sfide dei capoluoghi di regione il centrosinistra si è affermato a Bergamo, Firenze e Bari mentre il centrodestra ha conquistato Perugia.
Le quindici sfide riguardano: Campobasso, Potenza, Avellino, Ferrara, Forlì, Reggio nell’Emilia, Cremona, Ascoli Piceno, Biella, Verbania, Vercelli, Foggia, Livorno, Prato, Rovigo. Si vota in tutto in 136 comuni. Gli elettori interessati dai ballottaggi sono 3.648.485 per un totale di 4.431 sezioni elettorali.
Tra le sfide più attese c’è sicuramente Livorno: dopo i cinque anni di Giunta Nogarin (Movimento 5 Stelle), il centrosinistra tenta la riconquista con il giornalista Luca Salvetti, che al primo turno ha preso il 34,2% dei consensi. Il duello è con Andrea Romiti (centrodestra), ispettore di polizia, il quale parte dal 26,6%.
Altra sfida dei ballottaggi molto interessante è quella per la poltrona di sindaco di Ferrara, città storicamente “rossa”. Il Leghista Alan Fabbri ha sfiorato la vittoria al primo turno con il 48,4%; Aldo Montesi, assessore uscente, prova la rimonta partendo dal 31,7%.
A Campobasso, capoluogo di regione del Molise, la sfida è tra Maria Domenica D’Alessandro (Lega) che ha sfiorato il 40% al primo turno e il candidato M5S Roberto Garavina, indietro di dieci punti. Importante sarà capire come voterà l’elettorato di centrosinistra.
Tra i ballottaggi, i casi di Ascoli Piceno e Avellino, dove il secondo turno sarà una sfida tutta interna agli schieramenti maggiori. Nel primo caso, la sfida rimane tutta interna al centrodestra con Marco Fioravanti, candidato da Fdi e Lega, e Piero Celani (Forza Italia). Nel secondo caso, il duello è tra Luca Cipriano (Pd) che si è fermato al 32,5% e Gianluca Festa (28,6%) espressione di alcune liste civiche di centrosinistra.