Anche a Cima Grappa esulta Nairo Quintana che vince la cronoscalata Bassano – Cima Grappa e ipoteca, se ancora ci fossero dubbi, il 97esimo Giro d’Italia. È stata una corsa contro il tempo entusiasmante grazie al duello fantascientifico sul filo dei secondi tra il colombiano e un meraviglioso Fabio Aru. Alla fine la spunta per 17 secondi la maglia rosa ma l’Italia ha l’ennesima conferma di aver sfornato un Campione con la “C” maiuscola. Aru e Quintana si confermano gli uomini più in forma di questo Giro dando distacchi abissali ai rivali. Ma se Quintana era attesissimo ed era indicato come il favorito e in fondo sta “solo” confermando il suo valore, Aru si è rivelato a tutti nel corso di questa corsa rosa di cui è un grande protagonista. Anche oggi l’ennesima conferma della sua maturità ciclistica: ha limitato i danni nel tratto iniziale in pianura e poi si è esaltato nel momento in cui la strada si è impennata salendo a una media incredibile di 24.400 km/h. Unico a tenergli testa e a batterlo la maglia rosa Quintana che ha impiegato 17 secondi in meno rispetto al comunque stratosferico 1h 05′ 54 di Aru che manda giù dal podio Pierre Rolland, a cui ha guadagnato 1′ 40” , stacca Majka, “umiliato” dall’essere raggiunto e superato dall’azzurro, e si avvicina ad Uran, a cui recupera 1′ 09” riducendo il ritardo dalla seconda piazza a soli 41”. Grandissima anche la prova di Domenico Pozzovivo che chiude quinto in 1h 08′ 01”. E domani sarà la volta dello Zoncolan con il sardo e il lucano speranze azzurre per la tappa e per la classifica. Una classifica così articolata: Quintana; Uran a 3’07”; Aru a 3’48”; Rolland a 5’26”; Pozzovivo a 6’16”; Majka a 6’59”; Evans a 9’25”; Kelderman a 9’29”; Hesjedal a 10’11”; Kiserlovski a 13’59”. Domani, dicevamo, la tappa simbolo di questo Giro con l’arrivo sullo Zoncolan con Quintana chiamato a difendere l’enorme margine acquisito, Uran e Aru a lottare per il secondo posto del podio con Rolland e Pozzovivo possibili outsider in una tappa dove chiunque può “saltare” considerando la durezza della tappa.
Sebastiano Borzellino