Nel caos delle strategie grilline sulla corsa al Quirinale, irrompe Danilo Toninelli, ex ministro M5S mai rimpianto del primo governo Conte.
Il dossier Quirinale continua a creare fibrillazioni all’interno del M5S: i senatori che si sono fatti promotori della ricandidatura di Mattarella al Quirinale torneranno a insistere su questo tema? “Assolutamente sì, proporre al Parlamento, al popolo italiano, un Mattarella bis, significa garantire la continuità nella lotta al Covid e nell’attuazione del Pnrr. Altre ipotesi sono garanzie di blocchi, perdite di tempo o, peggio ancora, di caos”, risponde l’ex ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, che si spinge fino al punto di porre i veti alla candidatura dell’attuale premier Mario Draghi al Colle, anche per paura che non si trovi un’alternativa a Palazzo Chigi e che si possa andare velocemente alle urne, terrore dei grillini. “Draghi deve completare quello che non ha ancora completato, sia nell’ambito della lotta al Covid che nell’ambito del Pnrr, in cui i ritardi appaiono evidenti. Non può oggi abbandonare l’Italia in questa situazione”
Con Draghi al Colle il Movimento rischia di implodere? “Rispondo semplicemente che è impensabile, in un Paese normale, vedere un presidente del Consiglio, divenuto Presidente della Repubblica, suonare la campanella passandola poi al premier da egli stesso nominato. Questo non può rappresentare la scelta migliore dal punto di vista dell’assetto istituzionale del Paese. E anche il Movimento – chiosa Toninelli – avrebbe certamente grossi problemi, qualora ciò dovesse accadere”.
In realtà Giuseppe Conte è nuovamente scavalcato dai gruppi parlamentari. L’assemblea dei senatori M5s riunita per un aggiornamento sulla partita per il Quirinale si sarebbe espressa infatti per il bis di Sergio Mattarella. Ignorando del tutto le dichiarazioni degli ultimi giorni di Conte che si era espresso a favore di una donna al Quirinale e che aveva anche fatto un mezzo endorsement per Letizia Moratti. La quale, non a caso, riceve una paginata critica dal Fatto quotidiano.
La vicenda – annota Il Messaggero – testimonia “la spaccatura che va costantemente allargandosi all’interno del partito guidato da Giuseppe Conte”. Non solo ma, come sottolinea Repubblica, è anche il segnale che “la mano sinistra non sa quel che fa la destra nel Movimento 5Stelle”.
Del Mattarella bis fa una bandiera Danilo Toninelli: “Come prima cosa è necessario che il M5S ufficializzi a tutte le altre forze politiche la proposta di chiedere, tutti assieme, al Presidente Mattarella di accettare un reincarico. Questa è l’unica ipotesi che ci può permettere di eleggere un Presidente alla prima votazione senza bloccare Parlamento e governo. Penso che il Mattarella-bis oggi sia la soluzione migliore per tutti. Per il Parlamento, il governo, e per tutti gli italiani”.
Si tratta – continua – di una proposta politica importante, da condividere con le altre forze politiche, in modo tale che possa arrivare al Presidente Mattarella una proposta seria e condivisa, si spera, da tutto l’arco parlamentare, per una sua riconferma. Dopo il mio intervento molti altri, dei circa 30 senatori intervenuti, hanno dato una valutazione molto positiva a questa proposta, sposandola e integrandola.
La maggioranza dei senatori grillini ha chiesto che i due capigruppo, Crippa e Castellone, affianchino Conte nelle trattative per il Colle. Si tratta di fatto di una richiesta di commissariamento. Anche se Toninelli nega: “Assolutamente no, si tratta di condivisione. E’ il metodo Movimento 5 Stelle, che è l’antitesi della stanza chiusa dove pochissime persone decidono per tutte le altre. Richiedere la presenza dei capigruppo significa condividere il percorso decisionale con deputati e senatori. Ma questo è solo il primo passo, perché poi servirà anche una consultazione degli iscritti. Nessuna sfiducia nei confronti di Conte, anzi: aiuto e supporto a Giuseppe per evitare che prenda decisioni in solitaria che poi magari non trovano il consenso auspicato tra i membri del Parlamento“.
Nel caos che imperversa nel Movimento 5Stelle Luigi Di Maio cerca un dialogo col centrodestra, a patto che siano disposti ad abbandonare le ambizioni di Silvio Berlusconi.
Di Maio sarebbe convinto “che la forza politica rinata dalle ceneri con Giuseppe Conte debba abbandonare l’asse privilegiato con Massimo D’Alema e Goffredo Bettini e guardare – piuttosto – a destra. O meglio, «bisogna rafforzare un asse trasversale che va da destra a sinistra»”.
Un dialogo al quale non si sottrae. “A sbirciare l’agenda delle ultime settimane – scrive La Stampa – tra eventi segnati in rosso, verde e blu, sono gli esponenti di centrodestra quelli più consultati dal capo della Farnesina. Lo cercano insistentemente, come il sindaco di Venezia e cofondatore di Coraggio Italia Luigi Brugnaro (31 grandi elettori). Lo invitano a cena, come la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati. Lo vedono con continuità, come Giancarlo Giorgetti, con cui le serate a base di pizza sono state più di una. Così come, da quando è alla Farnesina, ci sono stati contatti frequenti e cordiali con Gianni Letta. E in questi giorni, anche con il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri“.
Da Berlusconi Di Maio ha ricevuto un quadro come dono natalizio. “Ma su questo – rivela ancora la Stampa – chi è vicino a Di Maio racconta: «Appena ha capito che si trattava di un quadro non ha neanche aperto al fattorino: lo ha mandato direttamente alla Farnesina, lo ha fatto mettere in una sala tra i regali istituzionali e non lo ha voluto nemmeno vedere»”.