‘Voglio un capo dello Stato che faccia rispettare la sovranità italiana, le regole, la Costituzione. Su questo si può trovare convergenza, ma serve qualcuno che dica che il Capo dello Stato non debba difendere le consorterie europee’. Così Giorgia Meloni, intervenendo alla presentazione del libro di Gianfranco Rotondi ‘La variante Dc‘, ha affrontato il tema del Quirinale. “Di Mattarella – ha aggiunto – non ho condiviso che con Conte ha detto di prendere atto che c’era la maggioranza, e il giorno dopo quando non c’era più la maggioranza ha chiamato Draghi e ha detto che non si poteva votare”. Dopo l’elezione del presidente della Repubblica, ha concluso, “porrò il tema delle elezioni anticipate, indipendentemente da chi sarà eletto”.
Quirinale, la petizione di Libero contro quella lanciata dal Fatto di Travaglio per dire No all’”odiato” Berlusconi arriva a passo di carica. La illustra il direttore Alessandro Sallusti. L’idea del Cavaliere al Quirinale sta mandando ai matti tutti e sta terrorizzando per davvero, se con due mesi di anticipo sulla scadenza di Mattarella il Fatto se ne esce con una petizione dal titolo: “Berlusconi al Quirinale? No grazie”. Che, come scrive il direttore, ha un retrogusto inaccettabile, fornisce ” l’idea che il Centrodestra non sia libero di proporre il suo candidato – Berlusconi o chi sarà – se non gradito alla banda di Travaglio, Conte, Davigo e compagnia cantante”. Un’idea corroborata dal servizio allegato con un titolo che grida vendetta: “No al garante della prostituzione”. Pertanto scatta la raccolta firme su Libero: “No a chi vuole rubarci il Quirinale”.
Il Quirinale è proprietà privata. “E’ roba loro, della sinistra e di quella massa informe che sono i Cinque Stelle. Tutto il resto è indegno anche solo di pensare di avere voce in capitolo; figuriamoci con un candidato proprio, peggio mi sento se quel candidato fa di nome Silvio Berlusconi”: va giù duro Sallusti, che attacca: “Chi dovrà essere il candidato del Centrodestra non possiamo lasciarlo decidere a Travaglio, né a Letta, né a Conte né a nessun altro che non ne abbia titolo. La scelta spetta unicamente a Matteo Salvini e a Giorgia Meloni – oltre naturalmente a Silvio Berlusconi -: cioè agli unici che rappresentano gli italiani non di sinistra che ancora oggi sono, secondo tutti i sondaggi, la maggioranza degli elettori. In questa situazione stare zitti non è possibile”. Di qui il lancio della petizione “contro chi vuole rubarci il Quirinale; contro chi pensa che Salvini, Meloni e Berlusconi non abbiano la stessa dignità politica dei loro rivali; contro chi getta veleni e menzogne nella campagna quirinalizia”.
“Che poi è povera gente che non ne ha mai azzeccata una“, ironizza il direttore, prendendo in giro Travaglio. Al quale ricorda un precedente famoso e inquietante. L’ultima volta che ha sfidato pubblicamente Berlusconi “il centrodestra recuperò un mucchio di voti che sembravano persi per sempre”. Il riferimento è alla scena in diretta da Santoro del Cavaliere che spolvera disgustato la sedia sulla quale era stato seduto il direttore de Il Fatto. Si parte dunque. (Per sostenere la campagna di Libero si può aderire in due modi: firmando la petizione sul sito Change.org; oppure inviando una e-mail con il nome e cognome all’indirizzo nonrubateilquirinale@gmail.com).