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Imperdibile Eleonora Danco ancora oggi 7 aprile al teatro Vascello di Roma per l’ultima recita.
L’artista è in scena con “Ragazze al muro”, spettacolo in un unico atto, nato dalla sua penna, manifestazione della sua mente alla quale lei stessa dà voce e corpo.
La pièce, opera con cui è divenuta famosa, ha fatto il giro dell’Italia, ma sono 25 anni, dal 1998, che non veniva rimessa in scena. Il testo è frutto degli anni 90 e dà uno specchio di quegli anni, però è profetico di quello che è poi stato.
Due ragazze adolescenti sono alla fermata ad aspettare un autobus che come Godot non apparirà mai. Nel mentre parlano, hanno come arredo urbano due barili al posto della pensilina. Siamo in periferia, la marginalità culturale e l’impossibilità di una vita diversa sono le protagoniste.
Sonia, interpretata da Eleonora Danco, è una ragazza un po’ svitata, ma forse è solo lucidissima. Lei parla tutto il tempo, in un profluvio di parole che inonda la platea e stordisce Maria, coatta e sempliciotta, interpretata da Beatrice Bartoni.
Maria ha poche battute, soprattutto fa da spalla e dà il ritmo ai monologhi della mente della Danco. Maria però parla con tempi sbagliati, fuori tempo. Non è una pessima attrice, anzi; le battute sono fuori tempo come solo alcune persone reali maldestramente parlano.
Considerazioni, ricordi, riferimenti al quotidiano da cui partono considerazioni più ampie che non portano a nessuna soluzione. Perché la soluzione non c’è, la soluzione è nel vuoto della periferia romana in cui perdersi, in cui perdere la testa. Un testo senza speranze, pieno di contenuti, che ci dà tanto spunto di riflessione sul fluire delle nostre vite urbane.
Si ride amaramente, ognuno però nel pubblico ride a modo suo, scegliendo quando ridere. Ci sono parti che mettono d’accordo, si ride insieme, all’unisono. Altre volte ognuno si identifica in passaggi diversi del testo e ride solo. Però sempre amaramente.
Assistente alla regia Licia De Luca.
Musiche scelte da Marco Tecce.
Barbara Lalle
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