Bocciato prima dell’estate a causa della contrarietà di Forza Italia, Marcello Foa vede riaprirsi le porte che conducono all’ufficio di presidente della Rai. Il doppio incontro fra Salvini e Berlusconi ha dato i suoi frutti, la situazione si è sbloccata e in Commissione parlamentare di Vigilanza hanno votato a favore Lega, Movimento 5 stelle e Fratelli d’Italia. Contrari Pd, LeU e Pier Ferdinando Casini. Forza Italia, invece, si è astenuta. Il cda voterà con tutta probabilità il giornalista vicino a Salvini come suo presidente venerdì.
In cambio, stando ai rumors di palazzo, Berlusconi avrebbe ottenuto un candidato proprio per governatore del Piemonte e rassicurazioni sul fatto che la Lega non romperà la coalizione in nessuna delle regioni chiamate al voto nei prossimi mesi (Basilicata, Abruzzo, Sardegna e Piemonte). Ma la questione, prima che politica, è aziendale, poiché Berlusconi ha bisogno di Salvini per proteggere le proprie aziende dal probabile attacco dei 5 Stelle. Sono due le norme ventilate dai 5 Stelle che maggiormente affliggono i pensieri dei vertici di Cologno Monzese: la minaccia del ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, di imporre un tetto pubblicitario al 10% su ciascuna rete televisiva; l’abbassamento del numero massimo di reti che ciascuna società televisiva potrà possedere. In pratica, Mediaset rischia di dover mandare in onda meno spot e persino di perdere Rete 4, come da antica sentenza.